Franchising, retail, business
25/01/2016
La tasse incidono sul prezzo dei carburanti, tra accise e Iva, per una cifra spaventosa vicino all'euro.
Lo rilevano Federconsumatori e Adusbef, che chiedono subito la riduzione delle accise di 5 centesimi a litro.
Mentre il prezzo del petrolio tocca i 30 dollari al barile e punta ancora più in basso, le tasse in Italia sul pieno al distributore non hanno mai smesso di crescere.
Il costo del barile di petrolio è crollato dell’80% dai massimi del 2008 e di oltre il 40% negli ultimi tre mesi, il prezzo alla pompa poco più del 30% dai massimi di qualche anno fa e circa il 15-20% negli ultimi mesi.
COSA SONO LE ACCISE
La componente fiscale sulla benzina è davvero rilevante. L’accisa è un’imposta sulla realizzazione e vendita di un prodotto di consumo, una vera e propria tassa che il Governo applica sul prodotto, ma che si differenzia dall’IVA perché grava sulla quantità del bene e non sul valore totale. In Italia ci sono numerose accise che colpiscono i consumatori di tabacchi, alcool, energia elettrica e in particolare gli automobilisti.
LE ACCISE PER OGNI LITRO DI CARBURANTE
Ecco quali sono le accise che paghiamo sulla benzina e quanto incidono sul prezzo finale:
0,000981 euro: finanziamento guerra d’Etiopia (1935-1936)
0,00723 euro: finanziamento per la crisi di Suez (1956)
0,00516 euro: ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963)
0,00516 euro: ricostruzione post alluvione di Firenze (1966)
0,00516 euro: ricostruzione post terremoto in Belice (1968)
0,0511 euro: ricostruzione post terremoto in Friuli del (1976)
0,0387 euro: ricostruzione post terremoto in Irpinia (1980)
0,106 euro: finanziamento per la guerra in Libano (1983)
0,0114 euro: finanziamento missione in Bosnia (1996)
0,02 euro: rinnovo del contratto per gli autoferrotranvieri (2004)
0,005 euro: acquisto di eco-autobus (2005)
0,0051 euro: ricostruzione post-terremoto dell’Aquila (2009)
0,0071: finanziamento alla cultura (2011)
0,04 euro: sostegno ad immigrati dopo la crisi libica (2011)
0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana (2011)
0,082 euro: decreto “Salva Italia” (2011)
0,02 euro: terremoto dell’Emilia (2012)
Sommando tutte le accise e aggiungendo l’Iva del 22% otteniamo un incremento del prezzo del carburante di circa 0,5 €/litro
Fonte:http://motorlife.it/notizie/perche-il-prezzo-della-benzina-non-cala/74835/?refresh_ce