Franchising, retail, business
25/01/2016
Il rallentamento eccessivo dell'economia cinese, il rialzo dei tassi d'interesse americani, le minori disponibilità di spesa nei singoli Paesi, l'apprezzamento del dollaro: ognuno di questi fattori è un detonatore potenziale, in positivo o in negativo, della crescita dei mercati immobiliari residenziali a cui guardano i più importanti investitori mondiali.
Dunque, quali città globali saranno influenzate positivamente e quali esposte ai maggiori rischi nel 2016?
Uno studio dettaglito di Knight Frank ha preso in considerazione le principali dieci città mondiali e, sulla base di quattro scenari ipotetici, ha calcolato crescita dei prezzi e punti di rischio nel mondo. Con una città che svetta sopra tutte: Sydney. Mentre la peggiore sarà Hong Kong. Ma, più che i singoli annunci, sono le dinamiche globali a essere interessanti per capire l'anno appena iniziato.
La dimensione del rallentamento cinese e la velocità con cui cresceranno i tassi d'interesse Usa sono i due fattori che determineranno la performance dei mercati immobiliari nei Paesi sviluppati così come in quelli emergenti nei prossimi 12-18 mesi, spiegano da Knight Frank. Un anno fa le previsioni vedevano in testa New York e Sydney, con rialzi ipotizzati tra il 5 e il 10%: a conti fatti, la città australiana ha ecceduto le previsioni, con un rialzo dei prezzi del 15% nel 2015, mentre la Grande Mela, pur crescendo, si è però vista mitigata dalla forza del dollaro, che da un lato rende più sicuri gli investimenti stranieri ma dall'altro disincentiva chi agisce sull'onda della speculazione. Nel 2016 la prima variabile da esaminare è quella cinese. Un atterraggio forzato dell'economia del Paese comporterà una diminuzione a livello globale dei prezzi delle materie prime e se il rallentamento dovesse risultare duraturo, i Paesi emergenti che finora maggiormente hanno tratto vantaggio dalla valanga di acquisti di materie prime cinese saranno anche i primi a farne le spese: molti Stati dell'America Latina, del Medio Oriente e dell'Africa entrano in questa lista. Solo un ulteriore prolungamento della crisi avrebbe poi un impatto diretto sulle esportazioni di Unione europea e Stati Uniti. Con una gamma di punteggi da uno a dieci, Knight Frank ha misurato l'impatto, in termini di rischio, del fattore Cina sui prezzi del residenziale nelle prime città mondiali. Ne emerge che le meno esposte sono Miami e Ginevra, con un punteggio di 4, mentre le più vulnerabili Shanghai e Sydney, con un 7.
Il secondo fattore è quello del rialzo dei tassi Usa, che avrebbe un impatto se più accentuato di quanto si aspettino i mercati mondiali. Questo renderebbe ancora più forte il dollaro, rendendo meno competitive le esportazioni americane, mentre il settore immobiliare residenziale andrebbe incontro a un rallentamento, sia proveniente dalla domanda interna sia da quella degli investimenti internazionali. Le città maggiormente a rischio, con un punteggio di 8, sono New York e Singapore, mentre quelle più protette sono Londra e Ginevra, con un punteggio di 5. Prendendo poi in considerazione tutta una serie di fattori che vanno dai rallentamenti della domanda interna ai rischi geopolitici (non dimentichiamo, infatti, l'effetto deterrente che gli attentati terrostici hanno, per esempio, sugli investimenti in Europa provenienti dall'America), dalla volatilità del tasso di cambio alle regolamentazioni in tema di proprietà immobiliari, il rischio più basso per i prossimi 12-18 mesi è quello di Monaco (Montecarlo), con una media di 5,2, mentre il più alto è di Miami con 6,3, che soffrirebbe in particolare l'apprezzamento del dollaro e la debolezza eventuale dei mercati emergenti, da cui proviene una buona quota degli acquisti di proprietà immobiliari.
Sydney, come accennato, guida la classifica dei prossimi rialzi dei prezzi, con una stima di un +10% nel 2016, che segue il +15% del 2015 e porterebbe dunque i valori delle case in su del 25% in due anni. Sia New York che Monaco dovrebbero vedere i prezzi in salita del 5%, dopo lo stesso rialzo del 2015, dunque con un apprezzamento del 10% in due anni. Londra, anche per i già rilevanti valori raggiunti (oltre che per le recenti misure fiscali volte a temperare gli eccessi), salirà del 2%, dopo il +1% medio del 2015; Miami è prevista in crescita del 2%, in rallentamento dunque rispetto al +4% dell'anno appena concluso, mentre Shangai _ nonostante tutto _ dovrebbe salire del 4%, che aggiunto al +10% porta il rialzo biennale al +14%.
Ginevra, con una previsione di stabilità, dovrebbe limitare i danni del -3% dell'anno scorso, mentre continuano ad andare a passo di gambero Singapore e Parigi: rispettivamente -3,3% (dopo il -3,5% del 2015) la prima e -3% (dopo il -5% del 2015) la capitale francese. Il record negativo, in termini di previsioni, spetta però a Hong Kong, con il -5%, dopo il +1,5% del 2015: a causarlo un boom di nuovi sviluppi che verranno messi sul mercato quest'anno, in particolare nel settore del lusso, che uniti al rafforzamento della valuta determineranno un'inversione di tendenza nei prezzi delle case destinate a un pubblico internazionale.
Fonte:http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2016-01-21/sydney-citta-dove-investire-hong-kong-quella-lasciare-143844.php?uuid=ACwGLGCC