Franchising, retail, business
02/05/2016
Gli azionisti di Furla hanno siglato un accordo con Tamburi Investment Partners per l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile, che s’inquadra nell’avvio del processo di quotazione.
Il prestito obbligazionario, si legge nel comunicato dell’azienda, ammonta a 15 milioni di euro e si convertirà in azioni in occasione dell’Ipo.
Tip si è impegnata a sottoscrivere il prestito, a convertirlo in capitale e a comprare azioni per ulteriori 15 milioni all’atto della quotazione, alle stesse condizioni economiche che saranno proposte al mercato. Tip avrà diritto a sottoscrivere e a proporre a investitori selezionati un’ulteriore quota dell’offerta. L’ingresso di questi soci dovrebbe comunque consentire alla famiglia Furlanetto di mantenere la maggioranza assoluta dell’azienda.
Furla produce e commercializza borse e accessori di pelle di alta qualità. L’azienda ha chiuso il 2015 con un fatturato consolidato di circa 339 milioni di euro, di cui l’80% realizzato all’estero, in crescita di oltre il 30% rispetto all’anno precedente. L’ebitda, di oltre 44 milioni, pari al 13% dei ricavi, è in crescita del 29% rispetto all’esercizio 2014. Il gruppo Furla ha 415 negozi in oltre cento paesi e più di 1.550 dipendenti. Indiscrezioni circolate negli ultimi giorni volevano l’attuale CEO di Furla, Eraldo Poletto, in corsa per sostituire Michele Norsa alla guida di Salvatore Ferragamo.
Nei comunicati stampa non si parla di cifre, ma in base ai dati di bilancio 2015, recentemente diramati dall’azienda, e a una stima di valorizzazione pari a 12/14 volte l’ebitda, si potrebbe determinare un valore dell’azienda compreso tra i 500 e i 600 milioni. Va detto però che tale valore potrebbe essere superiore se i risultati dell’anno in corso confermeranno un trend di crescita simile a quello del 2015.
L’operazione è affine a quello che è avvenuto nel 2014 con Eataly, per la quale Tip aveva messo sul piatto un investimento di 120 milioni di euro, “con la previsione di un meccanismo di profit sharing e/o di aggiustamento quota in funzione dei valori di Ipo o di altre eventuali forme di valorizzazione nel corso dei prossimi anni”. Tra i deal che in passato hanno sancito la partnership tra la finanziaria di investimento e le aziende del made in Italy anche gli ingressi in Moncler e iGuzzini.
Fonte:http://www.pambianconews.com/2016/05/02/furla-in-borsa-con-tamburi-195498/