Franchising, retail, business
16/05/2016
E’ entrato in vigore il nuovo regolamento USA sull’equity crowdfunding che estende la possibilità di investire anche ai non accreditati. Ma i limiti sono molti
La modifica sostituisce un requisito della Securities and Exchange Commission (SEC) per il quale gli investitori chi investe in aziende private deve essere “accreditato”, cioè deve guadagnare almeno 200.000 $ l’anno e avere un patrimonio netto di almeno $1 milione o più (casa esclusa).
Da ieri, invece, l’investimento attraverso l’equity crowdfunding è possibile indipendentemente dalla ricchezza o dal reddito di chi investe a condizione che i fondatori dell’impresa presentino relazioni finanziarie annuali alla SEC. In cambio, le aziende possono raccogliere fino a $1 milione.
Il nuovo regolamento, implementato come parte del titolo III del JOBS Act, ha richiesto quattro anni di lavoro ed è il risultato dell’attività di lobbying dell’industria per rendere il processo più democratico.
La grande domanda che si stanno ponendo negli USA è quanto tutto ciò trasformerà crowdfunding, che fino ad ora, nella ssua forma accessibile a tutti, il reward crowdfunding, ha tipicamente premiato i sostenitori con t-shirt, biglietti per eventi e pre-vendite di gadget e prodotti.
Mentre alcune start-up sono pronte a vendere le azioni ai piccoli investitori, altre si tirate indietro perché ritengono le regole troppo onerose e il limite di raccolta fondi troppo basso. Nel frattempo, Kickstarter, il sito più grande e più noto crowdfunding, non ha intenzione di partecipare alla festa.
Siamo solo all’inizio, ma gli imprenditori non-tech, che hanno difficoltà attrarre capitale di rischio, sono considerati i più probabili candidati a sfruttare la nuova opportunità.
Le nuove regole di raccolta fondi potrebbero in particolare interessare società fuori dal giro dei Venture Capital della ricca California e di New York. Per esempio, gli imprenditori nel settore teatrale, nella produzione di cibo ed in quella di energia hanno espresso il maggior interesse finora,
Eppure, la nuova opzione di finanziamento potrebbe avere un appeal limitato. Molte aziende, soprattutto tecnologiche, considerano il limite di $ 1 milione troppo basso ed i costi per registrare e presentare i risultati annuali troppo alto.
Un altro potenziale problema: il requisito per cui le aziende devono comunicare con gli investitori individualmente e non come gruppo.
FIno a settimana scorsa, erano stati approvati cinque portali di crowdfunding: Wefunder Portal, SI Portal, Seedinvest.com, CFS, CrowdFundingSTAR.com, NextSeed US e StartEngine Capital. Un’altra trentina è in attesa di approvazione.
Un portavoce di Kickstarter ha detto che la società non ha alcuna intenzione di aggiungere l’equity crowdfunding alla propria piattaforma. Cosa che invece il portale rivale Indiegogo ha decisa di fare. “E’ stato l’obiettivo originale dei fondatori quando abbiamo lanciato nel 2008 e lo è ancora“, dice David Mandelbrot amministratore delegato di Indiegogo, aggiungendo che la società sta lavorando ai dettagli con gli avvocati e si aspetta di lanciare qualcosa entro la fine dell’anno. “Limitare il finanziamento di rischio agli investitori accreditati e trattare le persone in modo diverso a seconda della loro ricchezza è molto antidemocratico. E’ triste che ci è voluto tutto questo tempo per cambiare la situazione, ma questi passi sono nella giusta direzione“.
Fonte:http://www.crowdfundingbuzz.it/partito-negli-usa-regolamento-sul-equity-crowdfunding-apertura-ai-retail-molti-limiti/