Franchising, retail, business
15/06/2016
Goldman Sachs scommette su quale sarà la prossima exit tra una rosa di 8 protagoniste del tech.
Microsoft che acquista Nokia e Skype e negli ultimi giorni LinkedIn, eBay che compra PayPal, Facebook che porta casa Instagram e poi Whatsapp. Quale sarà la prossima exit destinata a scuotere il mondo del tech? Provare a fare una previsione una ricerca di Goldman Sachs, la banca di Wall Street che stila la lista delle startup che hanno tra il 30 e il 50% delle possibilità di essere acquisite nei prossimi 12 mesi.
1. Acacia Communications
Cosa fa? Produce componenti per fibre ottiche
Valore di mercato: 1,5 miliardi di dollari
Prima nella lista delle possibili prossime exit, l’azienda con sede nel Massachusetts. Il Ceo Raj Shanmugaraj ha già debuttato in Borsa e può contare anche sui buoni risultati dell’ultimo anno che hanno visto il gruppo crescere del 39%, con revenue di 239 milioni di dollari, come svela Business Insider.
2. Lumentum
Cosa fa? Produce e vende laser industriali e componenti per fibre ottiche
Valore di mercato: 1,5 miliardi
La compagnia con sede in California cresce di anno in anno con revenue di 230 milioni di dollari nei primi tre mesi del 2016. L’azienda ha allargato il suo mercato in Cina dove ha aperto un data center. Il Ceo è Alan Lowe.
3. Cornerstone OnDemand
Cosa fa? Offre alle aziende strumenti per rendere le attività di recruting più efficaci e meno costose.
Valore di mercato: 2,5 miliardi
Risultati più che promettenti anche per la startup di Adam Miller focalizzata sul recruiting online. Nei primi tre mesi del 2016 le revenue hanno toccato 99,3 milioni di dollari, un incremento di ben il 34% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
4. Criteo
Cosa fa? La startup con sede in Francia aiuta le aziende a creare pubblicità online sempre più personalizzate e targettizzate.
Valore di mercato: 3,2 miliardi
Profitti di 35,4 milioni nell’ultimo anno e il valore del titolo in Borsa cresciuto del 50% negli ultimi 10 mesi. Un buon biglietto da visita per la startup di Eric Eichhmann che potrebbe stuzzicare l’appetito di qualche big secondo Goldman Sachs.
5. Pandora Media
Cosa fa? Radio online nata negli Stati Uniti che con un algoritmo cerca brani simili a quelli segnalati dall’utente. Per un problema di licenze il servizio è attualmente sospeso in Italia.
Valore di mercato: 2,8 miliardi
Come svela Business Insider, Pandora non ha avuto profitti fino al 2011 ed è inserita in un settore che vede la competizione di big come Apple e Google, Spotify. Creato dall’imprenditore e attivista Carl Ichahn, oggi è la leadership è nelle mani di Keith Meister che non fa mistero di cercare compratori anche in virtù dei risultati poco promettenti dell’azienda che ha visto le sue azioni crollare del 25% quest’anno.
6. Zynga
Cosa fa? Sviluppa social gaming, alcuni sono diventati celebri in tutto il mondo come “FarmVille” e “Words With Friends”
Valore di mercato: 2,3 miliardi
Corre oltre le aspettative la startup che oggi vede alla guida Frank Gibeau. L’azienda ha avuto ottimi risultati nel primo trimestre nel 2016 (187 milioni di revenue), rispetto a una stima degli analisti di Wall Street di 162. La chiave del successo del nuovo Ceo, che ha sostituito Mark Pinkus, “fare di più con meno”.
7. MACOM Technology Solutions
Cosa fa? Produce componenti per semiconduttori e circuiti integrati
Valore di mercato: 2,1 miliardi
Più di 60 anni di storia gloriosa per il gruppo industriale oggi guidato da John Croteau. Negli ultimi anni le cose sono andate meno bene con le perdite che hanno superato i 7 milioni, nel primo trimestre del 2016. Le revenue sono aumentate del 15%, superando i 133 milioni.
8. SunEdison Semiconductor
Cosa fa? Gruppo leader nella tecnologia dei semiconduttori con sedi in Usa, Europa e Asia.
Valore di mercato: 235 milioni
In Borsa dal 2014, l’azienda sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti, come la joint venture con SMP che porterà il centro della multinazionale in Corea. Male nel primo trimestre di quest’anno, perdite per 12,8 milioni. Il Ceo è Amada Chatila, alla guida del gruppo fondato nel 1959.
Fonte:http://startupitalia.eu/58617-20160615-goldman-sachs-linkedin-exit