Franchising, retail, business
08/07/2016
Inchiesta di finanza e procura, sette indagati. Sequestrati 1,2 milioni di euro..
Con tre arresti domiciliari e il sequestro preventivo "per equivalente" di circa un milione e 200 mila euro, arriva la svolta nell'inchiesta su una presunta truffa nella gestione dei progetti finanziati dalla Camera commercio di Napoli.
Secodo l'accusa gli indagati, gli imprenditori Paolo e Vincenzo Longobardi e Raffaele Ottaviano, legati all'associazione Unimpresa, avrebbero beneficiato illecitamente dei contributi destinati dalla Camera di commercio alla tutela dei mercati e dei consumatori oltre che alla promozione dell'impresa e dell'artigianato, dirottando i fondi a vantaggio proprio o di società a loro ritenute riconducibili. Questo sarebbe avvenuto, a giudizio degli inquirenti, presentando agli uffici preposti della Camera di commercio documentazione considerata falsa, attestante spese apparentemente legate a oltre 60 progetti che, ipotizzano gli inquirenti, in molti casi non sarebbero mai stati svolti.
Fra questi, "La legalità come investimento nella promozione dello sviluppo territoriale", "La tutela alimentare", "Zeppola di San Giuseppe, riconoscimento di prodotto tipico napoletano", "Il settore vitivinicolo negli Stati Uniti d'America", "Codice per la legalità delle piccole e medie imprese", "I costi dell’illegalità e la lotta alla criminalità organizzata", "Eco sostenibilità delle costruzioni".
Le indagini sono state condotte dal Nucleo di polizia tributaria diretto dal colonnello Giovanni Salerno e coordinate dal pm Giancarlo Novelli con il procuratore aggiunto Alfonso D'Avino. "E' stata riscontrata - scrive la Procura in una nota - l'assoluta assenza di controlli svolti dalle competenti strutture o, addirittura, la consapevole complicità di alcuni infedeli dipendenti camerali".
I progetti, è l'ipotesi dell'accusa, sarebbero stati costruiti solo sulla carta, sarebbero state falsificate firme sulle ricevute di pagamento per prestazioni di lavoro o collaborazioni, sarebbero inoltre state emesse fatture per operazioni inesistenti e sarebbe stato dichiarata fittiziamente l'apertura di sportelli informativi presso alcuni Comuni.
Oltre ai tre arrestati, sotto inchiesta ci sono altre quattro persone. Nella prima fase delle indagini, dopo le perquisizioni disposte dal pm Novelli, gli indagati avevano respinto tutte le accuse. Ora potranno replicare alle accuse nei successivi passaggi del procedimento. Il gip fisserà l'interrogatorio di garanzia, poi la difesa valuterà se impugnare l'ordinanza davanti al tribunale del riesame.
Fonte:http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/07/08/news/truffa_sui_progetti_della_camera_di_commercio_tre_arresti_domiciliari_a_napoli-143666484/?refresh_ce