Franchising, retail, business
15/12/2016
Sono anni che ci provano, anzi decenni, ma inutilmente perché quandoi risultati delle ricerche arrivano sui mercati, misteriorsamente spariscono. Invenduti.
I migliori laboratori di microbiologia e di igiene alimentare in collaborazione con esperti in informatica e microelettronica hanno ugualmente continuato a ricercare dispositivi contro le frodi alimentari e gli alimenti malamente conservati e ad alto rischio. Da soli due anni cominciano a vedersi i primi risultati e, a differenza di precedenti annunci rimasti senza seguito, pare che finalmente si possano trovare sul mercato apparecchi per prevenire intossicazioni e truffe e poter sapere in pochi secondi che cosa c'è “dentro” un alimento.
Più facile smascherare le truffe
Sembra fantascienza ma ecco alcuni dispositivi già sul mercato o in via di debuttarvi. Il primo è Foodsniffer, mobile, venduto da poco in Italia a 119 euro, in grado di dare dati precisi sulla freschezza e la sicurezza di carne e pesce. Più esattamente fornisce informazioni preziose per la salute e anche per il portafoglio poiché comunica subito sullo smartphone se la conservazione è stata buona e corretta, se precaria e addirittura se è ad alto rischio. Così il consumatore finale potrebbe evitare piccole e grandi intossicazioni - sempre più frequenti con i cibi proteici e di provenienze spesso sconosciute- e il rivenditore potrebbe individuare per tempo quelle alterazioni della qualità e della sanità degli alimenti prima che possano causare danni ai clienti.
Un progetto europeo
L'App è gratuita e occorre semplicemente avvicinare il piccolo test al cibo. Gli odori e altre informazioni vengono trasmesssi ad un Cloud che fornisce i risultati sulla salubrità e le condizioni di conservazione dell'alimento. Dietro questo naso elettronico, come lo hanno chiamato alcuni, c'è una lunghissima storia che risale al 2014 quando l’Unione europea finanziò quasi totalmente una ricerca - Foodsniffer appunto - presentata da un gruppo greco guidato da Augustas Alesiunas, che era stata vittina di un'intossicazione alimentare. La ricerca aveva visto la partecipazione di dieci Stati europei (l'Italia si era autoesc lusa!).
Uno strumento per il controllo della salubrità
Successivamente il progetto ebbe un decorso complesso che poi pochi anni dopo confluì in un prodotto reale, testato a lungo, che oggi viene presentato come proprietà di una società lituana. Foodsniffer non è un gadget perché rappresenta la necessità soprattutto per chi lavora nella filiera alimentare di qualità, di poter contare su informazioni sicure o perlomeno sufficientemente affidabili. Ma preoccupa ormai tutti anche la filiera logistica, spesso gestita, come rivelano numerose inchieste giudiziarie, dalle mafie del food. Lungo questa filiera alimenti surgelati e freschi subiscono di frequente interruzioni, alterazioni e altri inconvenienti che ne degradano non solo e non tanto i contenuti nutritivi ma soprattutto la salubrità.
Una pastiglietta rivela le interruzioni della filiera logistica
Di recente è stata presentata in Francia, dopo lunghe ricerche costate 12 milioni di euro, Topcryo, una pastiglietta termosensibile di una startup, Cryolog, che interpreta, analizzandoli, i parametri della filiera e cioè il tempo e le diverse modalità, le temperature, la durata delle eventuali interruzioni così da ricostruire in modo affidabile le tappe del trasporto e anche degli stoccaggi. Si tratta di piccoli tubicini della pasticca dove si trovano dei batteri che cambiano colore diventando verdi o rossi in base allo stato della conservazione.
Rivelando in definitiva al distributore, al rivenditore e al cliente finale se il surgelato è stato scongelato e ricongelato, quante volte e a quali temperature... O, se, al contrario, ha viaggiato ed è arrivato in forma perfetta. Così è possibile provvedere, per esempio cuocendo l'alimento oppure gettandolo via perché non più commestibile e, anzi, ad alto rischio alimentare.
...e uno scanner-spia smaschera pesticidi e OGM
Un alimento conserva la “memoria” fisica e chimica dei veleni più pericolosi, quei pesticidi che vengono ancora distribuiti a man bassa nei paesi in via di sviluppo, sui terreni e sulle piante, e che poi restano in tracce consistenti nei raccolti, arrivando a noi quasi ineliminabili. Quei pesticidi e quegli inquinanti che le multinazionali della chimica vendono in quantità sempre maggiori perchè la domanda di food etnico, di frutta e verdura fuori stagione è in costante crescita. Una possibile difesa potrebbe essere uno scanner alimentare, fabbricato in Israele, che rivela l'identità molecolare di un alimento in pochi secondi. Questo prodotto dovrebbe arrivare il prossimo anno in Europa ed è in grado rivelare i segreti che oggi sono smascherati solo dopo lunghe analisi specifiche: OGM, pesticidi, inquinanti e batteri.
Quali sono in realtà le prospettive di vendita di questri dispositivi? Da Bruxelles, da una portavoce del settore alimentare, sono arrivate risposte inquietanti: la filiera logistica è gestita da giganti della gomma e del mare e l'uso di prodotti chimici e di OGM da multinazionali con poteri sovranazionali. Ogni ricerca effettuata Bruxelles è stata, passato, stoppata. Le nuove tecnologie e in particolare gli IoT riusciranno probabilmente ad aggirare gli ostacoli.
Fonte:http://www.ilsole24ore.com/art/food/2016-12-09/cibo-scaduto-mal-conservato-o-rischio-naso-elettronico-adesso-smaschera-134323.shtml?uuid=ADva0jAC