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È di un pugliese la «pizza classica» migliore del mondo. Ma la «napoletana» si mangia in Australia

pizza

 

 

 

 

 

 

10/04/2014
La pizza più buona del mondo si mangia in Puglia. È quella impastata e sfornata da Giulio Scialpi della pizzeria Barsentum di Putignano, in provincia di Bari. «Era dal 2000 che provavo a vincere - commenta Scialpi -. Dedico la vittoria a mia moglie e ai miei figli». Dopo un'accesissima lotta a colpi di mozzarella, origano e ingredienti a volte anche improbabili o "esotici" come lo champagne, il miele o il ragù di fragole, la giuria dei XXIII campionati mondiali della pizza – conclusisi a tarda notte a Parma – ha incoronato la "pizza Contadina" di Giulio Scialpi come la migliore in assoluto nella categoria "pizza classica": mozzarella stracciatella, melanzana nostrana saltata, caciocavallo, pangrattato con alici e burrata è la ricetta vincente. Alle sue spalle Diego Segato (Pizzeria Rocca d'Asolo, di San Vito di Altivole, in provincia di Treviso). Sul terzo gradino del podio Davide Bianchi, della pizzeria Sant'Ampelio di Bordighera (Imperia).

pizza2Dal 7 al 9 aprile, al Pala Cassa di Fiere di Parma si sono affrontati più di 600 concorrenti davanti a una giuria internazionale composta da una trentina di 30 giudici che hanno esaminato ricette e preparazioni da più di trenta nazioni, per un totale di oltre 3mila pizze sfornate.
I Campionati di Parma non hanno fatto mancare sorprese, almeno per i non addetti ai lavori. Infatti, se eravate convinti che la vera pizza Napoletana si potesse gustare soltanto a Posillipo dovrete ricredervi. E tanto, anche. Infatti la migliore Napoletana Stg (acronimo che significa Specilità tradizionale garantita) del mondo si trova a Victoria, in Australia: è la Margherita cucinata da Johnny Di Francesco della pizzerai 400 Gradi. E la terza in classifica si trova, invece, a Londra. A prepararla Marco Fuso, della pizzeria Franco Manca. E non vi sfiori neppure il pensiero che possa trattarsi di napoletane poco veraci, perché dall'organizzazione dei Mondiali fanno sapere che il disciplinare da rispettare è severissimo. Un lungo percorso ha portato la pizza napoletana a ottenere nel 2010 il riconoscimento Ue di "Specialità tradizionale garantita". Per fregiarsi del titolo di "napoletana Stg", secondo quanto dettato dal Disciplinare di produzione certificato da Bruxelles, la pizza deve avere un diametro non superiore ai 35 cm, il bordo rialzato fra 1 e 2 cm e nel condimento solo pomodori pelati, mozzarella di bufala campana Doc o la mozzarella Stg, aglio, un filo d'olio, sale e foglie fresche di basilico. Pensate sia finita? Invece no: La cottura deve avvenire esclusivamente in forni a legna e, appena uscita dal forno, la pizza dovrà avere una consistenza morbida ed elastica.
A tenere alto l'onore italiano ci ha pensato il secondo classificato Michele D'Amelio, pizzaiolo alla Ches'e Puizza, a Lioni (Avellino). Massimo Puggina presidente di Pizza e Pasta Italiana, la rivista che compie 25 anni e organizza l'evento, sottolinea: «Il Campionato mondiale della pizza aggrega professionisti da tutto il mondo. Un punto di scambio e di crescita per un settore tra i più importanti in assoluto anche a livello economico. In questa edizione abbiamo avuto un'affluenza di migliaia di persone nei tre giorni di gare. Stiamo già lavorando all'edizione del 2015 che sarà collegata ad Expo2015 e quindi particolarmente ricca e rilevante».
Numerose le categorie premiate nel corso dei Campionati mondiali 2014 di Parma, dalla pizza in pala a quella in teglia, da quella più larga a quella più veloce. Passando per la pizza senza glutine che, con il diffondersi di intolleranze e celiachia ha sempre più estimatori obbligati. Le migliori si mangiano a Concesio di Brescia, alla pizzeria Al Grillo, dove lavora Antonio Villani, primo classificato in questa particolare categoria; al secondo posto Gianni Pompetti (Pizzeria dei Poemi, a Penna Sant'Andrea, in provincia di Teramo); al terzo Federico Aprile (La bella lira, di Ispica, in provincia di Ragusa). Poco tempo? Puntate sul pizzaiolo Giuseppe Amendola, della Pizzeria Mediterranea (a Re), in grado di preparare la pizza in meno di 45 secondi. Poco più lenti id lui Eros Segato (Pizzeria Rocca d'Asolo, di San Vito di Altivole, in provincia di Treviso), 56 secondi, e Giuseppe Conte (La conchiglia, di Verona): per lui 1 minuto e 5 secondi.

Fonte: ilsole24ore.com

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