Franchising, retail, business
16/04/2014
Si sono allungate le giornate, ve ne siete accorti? Vuol dire un’ora in più da poter passare a leggere, passeggiare o semplicemente bere una birra con gli amici senza dove sottostare alla luce bassa del l’ultimo locale di tendenza. In attesa che passi l’ennesima ondata di temporali e che i grilli tornino a disturbare le serate estive, abbiamo intervistato Paolo Bertani, una delle anime di Birra del Borgo e del No.Au di Roma, nonché organizzatore del May.BRome, quella che si prospetta essere una tre giorni di festa all’aperto a base di birra, musica, cibo di strada e street art, all’ippodromo di Capannelle di Roma dal 9 all’11 maggio.
Paolo come nasce l’idea del May.BRome? Quanto prende dal BdB Day e quanto ha di suo?
“L’idea della festa nasce l’anno scorso, verso ottobre, anche se la vera organizzazione è partita circa quattro mesi fa. Del Birra del Borgo Day avrà tanto, ma avrà anche tanto altro di distintivo. La festa di Borgorose ha un’anima quasi bucolica e rilassata, il May.BRome nasce direttamente in un contesto cittadino e coinvolge sin dall’inizio anime differenti, a partire da Roma Capitale per arrivare alla NUFactory e allo studio B15A. Si tratta di una festa che lascia alla birra il suo spazio – in fondo noi produciamo birra, non feste – senza prevaricare però sul resto, anzi, anche per far conoscere il resto. Protagonisti saranno i contesti cittadini di Roma e i loro inquilini”.
Quali sono i punti cardine attorno ai quali avete organizzato l’evento?
“Quando si organizza una cosa del genere bisogna fare delle scelte. Noi ci siamo orientati verso quelli che sono amici e partner da tempo, componenti del progetto BdB e alle quali abbiamo dato spazio di volta in volta. Parliamo di quattro aspetti fondamentali: la birra, la street art, il cibo di strada e la musica. La birra sarà ovviamente il trait d’union, la spina dorsale del progetto. La street art vede i suoi antesignani nei diversi progetti portati avanti con Giovanni Trimani: oggi si uniscono i ragazzi della NUFactory, che su Roma stanno facendo un grande lavoro. Il cibo, si sa, non può mancare, ma siamo ormai rodati e abbiamo chiesto ai locali con cui lavoriamo da anni di partecipare, e non vogliamo trascurare neppure l’aspetto musicale, che deve coronare il tutto”.
Qual è il pubblico al quale è rivolto il May.BRome?
“Quello più ampio ed eterogeneo della Capitale e non solo. Non si tratta della classica degustazione di birre e neppure della festa di BdB. Ci saranno dibattiti, interventi, concerti, presentazioni, laboratori e spazi di puro relax, tra cui uno spazio giochi per bambini e una ludoteca. Un momento di scambio e di apertura alla città, in un contesto rispettoso dell’ambiente e di grande accoglienza”.
E poi la location: l’ippodromo di Capannelle è una struttura molto conosciuta, soprattutto per la stagione estiva.
“Il posto ci è piaciuto molto e si prestava bene ad accogliere un evento come quello che avevamo in mente. Lo spazio a disposizione è ampio e molto ben sfruttabile, non abbiamo bisogno di creare strutture ad hoc, quindi permette un ampio recupero delle infrastrutture disponibili, cosa pienamente in linea con lo spirito di sostenibilità di tutto il progetto. In contemporanea al festival si terranno le corse, e cercheremo di sfruttare al meglio il giardino e gli spazi per accogliere anche chi all’ippodromo non è mai stato”.
Per concludere: cosa si potrà bere e cosa si potrà mangiare?
“Avremo una scelta ampia ma non eccessiva, proprio perché non si tratta di una degustazione. I birrifici saranno 10 e proporranno una scelta delle loro produzioni. Poi ci sarà un angolo con le chicche dedicato alle birre acide, alle Cantillon e alle birre inglesi per chi ha voglia di assaggiare anche altro. Una piccola scelta di vini e poi cibo di strada, da Gabriele Bonci in poi: pizza, hamburger, le fatate e tanti fritti. Possono bastare?”
Fonte: agrodolce.it