Franchising, retail, business



 

Perché fare carriera è ancora un’impresa per poche

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04/03/2017
Chi ha dei figli lo sa. Fare carriera è un’impresa per poche e spesso anche una questione di classe sociale e di fortuna.

Se si ha una famiglia alle spalle che ci sostiene allora molto è possibile, ma se i soldi che entrano in casa non permettono un aiuto domestico, allora meglio dire addio alle ambizioni lavorative. Ci sono pochi asili nido pubblici e quelli che ci sono non permettono elasticità nel tempo di cura dei piccoli. Per avere orari più lunghi ci si deve rivolgere a caro prezzi al privato. Quando poi si arriva alla scuola dell’obbligo gli orari, ancora, non coincidono con quelli degli uffici. Per non parlare del fatto che se i figli hanno età diverse, allora la missione è impossibile.

È faticoso anche raccontare la giornata tipo di una donna con famiglia che lavora, quando poi sceglie un mestiere «qualificato», pretendendo di fare carriera allora le cose si complicano assai. Perché in Italia si continua a credere che più ore si lavorano più si produce, quando è ormai accertato che dopo 7 ore l’attenzione e l’impegno calano. Un preconcetto, questo, radicato nelle economie più immobili, tra cui la nostra. Quindi le politiche di pari opportunità dovrebbero partire da qui, dalle modalità di organizzazione del lavoro. Oltre che, ovviamente, sui differenziali di stipendio, non solo per una questione di giustizia a prescindere ma anche perché una donna ben pagata ha la possibilità di pagare a sua volta un aiuto domestico. Altrimenti purtroppo e spesso la scelta é: rinunciare al lavoro, o alla carriera.

Perché nelle logiche maschili all’italiana è ancora «fighissimo» lavorare fino a tardi, fissare riunioni dopo cena, fare delle gare di resistenza con il sedere appiccicato alla poltrona. Una donna in 7-8ore può fare più cose di un uomo in 24 e questo ce lo racconta la vita quotidiana dove le donne sono impegnate in diversi ruoli: manager della casa, madri, mogli, figlie e anche lavoratrici quando si possono permettere il lusso.

Nel Nord Europa dove il problema della parità di genere sui posti di lavoro è ormai un argomento antico, gli orari di lavoro coincidono con quelli scolastici. Non ci sono differenze di stipendi e molte donne siedono ai vertici della politica o delle aziende (e questo aiuta a cambiare cultura e sistema). Oltre al fatto che i padri sono consapevoli della necessità di condividere gli impegni familiari.Da noi la battaglia degli uomini, spesso, è, invece, solo quella di avere meno impegni economici, senza aumentare la loro utilità domestica. Un problema, culturale, certo ma soprattutto di scelte politiche.

Fonte:http://www.lastampa.it/2017/03/01/societa/e-sempre-l-8-marzo/perch-fare-carriera-ancora-unimpresa-per-poche-mcOJr4jKP2EHVbuTAQEILP/pagina.html

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