Franchising, retail, business
21/03/2017
C’è un format di ristorazione nel futuro del consorzio di tutela del prosciutto di San Daniele. Dopo l’esperienza positiva di degustazione a Expo 2015, la dop friulana si prepara a testare a Fico Eataly World, il parco tematico sul food in costruzione alle porte di Bologna, un progetto pilota che punta a replicare i flagship consortili in altre piazze italiane e successivamente all’estero.
“Il layout – spiega a Pambianco Wine il direttore del consorzio di tutela, Mario Emilio Cichetti – costituirà un’evoluzione in chiave moderna della tradizionale osteria friulana, dove il prosciutto sarà l’elemento principe dell’offerta, con il supporto di altri prodotti eccellenti regionali”.
In attesa che si concretizzi il progetto di una prosciutteria consortile, il consorzio sta preparando un road show italiano focalizzato sull’aperitivo durante il quale, precisa Cichetti, “il prosciutto di San Daniele sarà presentato come prodotto di tendenza e il vino offerto in degustazione andrà a integrare l’offerta. Lo faremo in sei città italiane. Intanto all’estero continueremo a presidiare i quattro mercati target che sono Germania, Austria, Stati Uniti e Regno Unito”.
Il 2016 dei 31 produttori di San Daniele si è chiuso con un giro d’affari di circa 330 milioni di euro, per il 17% generati dall’export. La quota nei Paesi della UE vale il 60% delle esportazioni, con Francia, Germania, Belgio, Svizzera, Austria e Regno Unito principali mercati di riferimento in Europa, mentre il restante 40% vede con Stati Uniti, Australia e Giappone come principali aree di vendita. Le esportazioni del pre-affettato in vaschetta hanno fatto registrare una crescita del +16%, con un valore del 21% sul totale export.
“Per il 2017 prevediamo un ulteriore incremento delle vendite. È un momento positivo, abbiamo superato il biennio critico 2012-13 e siamo al di sopra dei livelli pre-crisi” evidenzia Cichetti, che commenta anche la recente operazione che ha portato alla cessione al gruppo francese Ca Animation di una delle aziende più prestigiose del territorio, Dok Dall’Ava, con l’esclusione della Prosciutteria che resta sotto il diretto controllo della famiglia Dall’Ava. “Mi pare una novità rilevante e positiva per il distretto che, non essendo delocalizzabile, attrae anche investimenti esteri da parte di gruppi alla ricerca di aumentare il posizionamento ottenendo un importante valore aggiunto. Dok Dall’Ava è sicuramente una grande firma del territorio, anche se in termini produttivi non incide più dell’1,5 percento”.
Fonte:http://wine.pambianconews.com/2017/03/un-format-prosciutteria-consorzio-del-san-daniele/177486