Franchising, retail, business



 

Il figlio del banchiere si converte alla sanità (con 58,5 milioni)

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22/03/2017
Esplora il significato del termine: Javier Botin, erede di Emilio, azionista di controllo di Vitaldent al 75%. Gli investimenti in Italia e le assunzioni.

Il modello di business e la quota di mercato in crescitaJavier Botin, erede di Emilio, azionista di controllo di Vitaldent al 75%. Gli investimenti in Italia e le assunzioni. Il modello di business e la quota di mercato in crescita

MILANO L’acquisizione, tramite asta giudiziaria, per 18,5 milioni di euro concretizzatasi ad ottobre scorso. Un conseguente aumento di capitale da 40 milioni. Javier Botìn, 43 anni, figlio di Emilio, fondatore di Banco Santander, ha scommesso su Vitaldent, la catena di studi dentistici finita in amministrazione straordinaria. Attraverso JB Capital Markets Botìn controlla il 75% di Vitaldent, mentre il restante 25% è in mano a Icg (Intermediate Capital Group) azienda dal passaporto britannico storicamente molto attiva nelle cliniche dentali.

JB Capital Markets è una banca di investimento specializzata in capitale di rischio. È stata anche la regista della quotazione alla borsa di Madrid della società hi tech Global Dominion, nel 2016, in cui ha convogliato 400 milioni di euro da parte di diversi investitori istituzionali, tramutandosi nella maggiore Ipo in Spagna dell’anno passato. Vitaldent ha una quota complessiva del 10% in Spagna e del 5% in Italia, ma intermedia quasi la metà della domanda di mercato relativa alle reti di cliniche dentali. Un segmento in grande crescita. Perché permette prezzi più contenuti nei trattamenti (il costo medio è di circa 850 euro, più basso degli studi professionali che non hanno le stesse economie di scala delle catene e per forza di cose hanno prezzi più alti ma un rapporto con la clientela percepito come più confidenziale). Javier Martin, amministratore delegato di Vitaldent, dice che l’Italia resta «un Paese importante per le strategie del gruppo». Perché da noi «il mercato è ancora estremamente polverizzato e non sufficientemente strutturato come in Francia, Gran Bretagna e Germania». Ecco perché ha in mente di aprire sei cliniche nel nostro Paese entro il 2018, a Cuneo, Empoli, Napoli, Bari e due a Roma.

Un investimento da almeno tre milioni e circa 60 nuove assunzioni tra odontoiatri, odontotecnici e personale amministrativo. Sarebbero già cominciate le selezioni. L’offerta di giovani laureati in Odontoiatria resta alta, nonostante l’accesso ai corsi universitari sia a numero chiuso. La professione del dentista resta socialmente apprezzata, anche se l’ultima generazione ha dovuto confrontarsi con le difficoltà di aprire un proprio studio professionale per gli alti costi di avviamento. D’altronde ogni clinica, per Vitaldent, prevede un investimento di circa 500mila euro, spesa che per due terzi se ne va in macchinari. Il modello di business prevede alcuni centri diretti ed altri in franchising. I locali vengono tutti affittati e possono costare, a Roma e Milano, fino a 20mila euro al mese. In Italia i dipendenti sono già 400 per un giro d’affari complessivo di circa 90 milioni, mentre in Spagna il gruppo fattura quasi tre volte tanto: 260 milioni.

Spiega Martin che «il 70% dei trattamenti viene pagato con il modello del finanziamento al consumo». Con rate mensili e tassi di interesse piuttosto bassi, visto il costo del denaro ai minimi storici. Formula che sta crescendo di pari passo con gli investimenti di Vitaldent in campo pubblicitario. Una strategia aggressiva per raggiungere quella clientela riottosa a recarsi da uno specialista dentale perché priva di capacità di risparmio e da sempre legata alla formula del passaparola che la induce a preferire il dentista vicino casa. Qui dal lato della domanda. Dal lato dell’offerta Vitaldent vuole cogliere le opportunità che si stanno creando nel mercato. Non è inusuale riscontrare le difficoltà delle partite Iva professionali, visti gli alti costi di esercizio, che si notano anche nelle dichiarazioni dei redditi con le polemiche su studi di settore percepiti come anacronistici. Molti dentisti stanno man mano entrando a far parte degli organici delle catene come Vitaldent, appunto, ma anche DentalPro e Dentix. Che non a caso in questi giorni hanno lanciato massicce campagne di assunzioni su tutto il territorio italiano in vista di nuove aperture. Da qui la scommessa di fondi e investitori di capitale di rischio, come Botìn.

Fonte:http://www.corriere.it/economia/17_marzo_23/figlio-banchiere-si-converte-sanitacon-585-milioni-c1e3ee9a-0f38-11e7-b19a-5283fae0a63e.shtml

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