Franchising, retail, business
15/05/2017
Bilancio positivo nel primo quarter per Campari. Il gruppo milanese del beverage alcolico mette a segno un incremento di fatturato del 15% a 376,6 milioni di euro, sul quale pesano attivamente l’effetto dell’acquisizione di Grand Marnier e la rivalutazione di dollaro Usa e real brasiliano sull’euro.
In ogni caso, la variazione organica risulta in positivo del 5,7% e la marginalità ha ottenuto una crescita percentualmente superiore a quella dei ricavi, con 78,6 milioni di ebitda rettificato (+17,7 la variazione organica) e utile di gruppo pre-imposte al +56 percento. In lieve aumento il debito finanziario netto, circa sei milioni in più per un totale di 1.206,3 milioni di euro, dopo l’acquisizione di Bulldog e al netto della cessione del business vinicolo cileno, per un esborso di cassa di circa 40 milioni di euro. Campari comunica inoltre di aver un accordo sul cosiddetto Patent Box per gli anni di imposta 2015-2019, con conseguente beneficio fiscale di 12 milioni di euro per il 2015 e stimato in circa 16 milioni per l’ultimo esercizio fiscale.
Il CEO di Campari, Bob Kunze-Concewitz, evidenzia come la crescita del primo trimestre sia stata ottenuta nonostante la Pasqua posticipata. “Abbiamo raggiunto una crescita sostenuta a livello sia complessivo che organico per tutti gli indicatori di performance, grazie al continuo miglioramento del mix delle vendite per prodotto e mercato” afferma l’amministratore delegato, che prospetta una chiusura positiva a fine anno “trainata dalla sovra performance del portafoglio premium a elevata marginalità nei mercati sviluppati chiave”.
In evidenza, ancora una volta, il risultato raccolto nelle Americhe (+30,9% e +8% a livello organico), che pesano per quasi il 47% delle vendite totali, e da Aperol, che nel mercato americano ha ottenuto un clamoroso +74%. Ottimo risultato anche in Brasile, dove la crescita organica è stata pari al +51,7% per un’incidenza complessiva del 2,7%, mentre l’Argentina ha lasciato sul terreno il 26,3% del valore. Tra i brand a priorità globale svettano per tasso di crescita quelli degli aperitivi, con Aperol al +17,7% e Campari al +3,1%, e i rum giamaicani con una variazione organica positiva del 16,8 percento. In positivo a due cifre il whisky scozzese a marchio GlenGrant (+ 14,9%) e quello canadese di Forty Creek (+11,6%). Il rilancio delle bollicine dolci in Russia contribuisce a sostenere i conti di Cinzano, che chiude al +6,1% nonostante il calo dei vermouth in Argentina.
Fonte:http://wine.pambianconews.com/2017/05/campari-trionfa-negli-usa-gli-aperitivi/177941