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29/04/2014
Uno sciopero senza precedenti della metropolitana di Londra sta provando il governo inglese e a milioni di cittadini che i lavoratori conservano un enorme potere sulla realtà. I dipendenti della London Underground sono in agitazione da ieri. Lo saranno fino a domani sera e la capitale britannica - con 450 chilometri di metro e quasi 200 stazioni - sta letteralmente impazzendo. I collegamenti con l'aeroporto di Heathtrow sono affidati alla “fortuna”, la maggior parte delle linee sono chiuse e quelle poche che funzionano vanno a scartamento ridotto.
La Radio 1 della Bbc continua a mandare notiziari ogni quarto d'ora (con i dettagli rilanciati via Twitter) fornendo l'aggiornamento delle linee che offrono un minimo di servizio, l'elenco delle stazioni chiuse, la frequenza dei pochi treni che circolano e le previsioni per le prossime ore. Ma lo sciopero della Metro di Londra si sta facendo sentire come non era mai accaduto, con centinaia di migliaia di auto in fila sulla M25, il “Raccordo anulare” di Londra e decine di treni in ritardo verso le destinazioni a ovest della Capitale nell'Oxfordshire.
Uno sciopero di quasi tre giorni della Metro di Londra ferisce gli inglesi nell'orgoglio, perché la Underground, oltre ad essere un sistema di trasporto unico al mondo, è un motivo di orgoglio per tutta la nazione. Politici di ogni orientamento nei giorni scorsi avevano definito “uno scandolo”, “un affronto”, “un'ignomina”, la decisione dei dipendenti della Greater London Transport. Ma i lavoratori in rivolta per il mancato adeguamento dei salari in un momento di crescita economica, per questioni di sicurezza e soprattutto per scongiurare l'intenzione di sostituire i bigliettai con le macchinette, non hanno sentito ragioni.
Certi nomi sono familiari anche per noi e fanno capire che cosa sta accadendo. La Northern line ad esempio è praticamente chiusa. Sulla Jubilee e sulla Bakerloo dove alcuni macchinisti non hanno aderito allo sciopero passa qualche treno, ma molte stazioni vengono saltate perché non c'è personale a presidiarle. Sulla Piccadilly line, che porta e Heathtrow, si sono fermate code bibliche alle stazioni di Kensington, Chelsea e Knightsbridge. I treni verso l'aeroporto nell'ora di punta passavano ogni mezz'ora.
Migliaia di passeggeri non hanno potuto raggiungere con la metropolitana il terminal 4 e 5 da dove partono i voli internazionali e non è difficile immaginare la ressa che ne è nata. La Bbc radio 1 nei continui notiziari fa presente che domani sera lo sciopero dovrebbe terminare e che giovedì mattina forse la sitiazione sarà vicina alla normalità. Ma tre giorni così Londra e il sindaco Boris Johnson, in odore di candidatura al Parlamento nazionale, non se la scorderanno per un pezzo. La prossima settimana sono previsti altri tre giorni disciopero.
Fonte: ilmessaggero.it