Franchising, retail, business
19/06/2017
È in arrivo un ristorante per Tenuta di Ghizzano, azienda vitivinicola toscana specializzata nella produzione biologica e biodinamica.
La realtà da 80 mila bottiglie amministrata da Ginevra Venerosi Pesciolini si arricchirà entro il prossimo anno di un locale concepito come una ‘piccola osteria’ affacciata su un giardino all’italiana in località Peccioli, tra le colline pisane, per integrare un’offerta di ospitalità già avviata con quattro strutture agrituristiche. “Vogliamo – spiega a Pambianco Wine l’amministratrice dell’azienda – che a cucinare siano le donne del luogo, per far provare ai nostri ospiti i veri sapori del territorio. In un secondo momento, daremo spazio a chef esterni per creare eventi nei quali il cibo sarà abbinato ai nostri vini”.
Tenuta di Ghizzano è tra i precursori in Toscana della conversione da agricoltura convenzionale al metodo biologico, avviata nel 2003 e certificata a partire dal 2008, e successivamente all’agricoltura biodinamica con la consapevolezza delle difficoltà che questo tipo di lavoro comporta. “Sono scelte di vita – racconta Venerosi Pesciolini – che il mercato tende purtroppo a non premiare con il riconoscimento di un prezzo più elevato. Sono però convinta che i risultati di questi investimenti saranno raccolti nel tempo. Nelle carte dei vini dell’alta ristorazione, i prodotti biodinamici stanno conquistando sempre più spazio e in alcuni casi, la carta contempla soltanto questi vini. Il limite, semmai, è legato al fatto che per alcuni produttori, quest’attività rappresenta poco più di un hobby; inoltre, occorre superare quella visione un po’ estrema secondo la quale un vino biodinamico possa permettersi di avere dei difetti proprio perché è naturale. Un vino cattivo non deve mai essere scambiato per vino buono”.
All’ultimo Vinitaly, Tenuta di Ghizzano ha presentato il suo primo vino bianco, Ghizzano Bianco, Igt Costa Toscana con uvaggio Vermentino, Malvasia Bianca e Trebbiano. I classici della tenuta sono i rossi Veneroso, la cui prima annata risale al 1985, Nambrot (tre bicchieri per la guida Gambero Rosso e cinque grappoli per Bibenda) e Ghizzano, oltre al passito San Germano e all’olio extravergine di oliva. L’export incide per il 55% sul fatturato aziendale con principali destinazioni l’Europa, gli Usa affidati a un distributore che copre una decina di stati federali e poi Canada, Giappone, Far East e Russia.
Fonte:http://wine.pambianconews.com/2017/05/tenuta-ghizzano-vini-arriva-losteria-biodinamica/177847