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23/07/2017 - La strada che porta alla funivia di Monteviasco è interrotta dai lavori. Ambrogio Rossi, 80 anni, prende appuntamento con i visitatori e li accompagna sulla sua Panda.
«Altrimenti la nostra valle muore»I monti sono quelli tra Italia e Svizzera, dove si va per il trekking e il silenzio. Ma il ponte sul torrente Crana, in Val Veddasca, è stato chiuso per manutenzione: così per oltrepassarlo occorre salire su una navetta, camminare a piedi lungo il cantiere e poi risalire su una seconda auto navetta verso il paese. Le due vetture sono guidate, rispettivamente, dal sindaco e da un dipendente comunale. Il primo cittadino di Curiglia con Monteviasco, Ambrogio Rossi, 80 anni, ti aspetta a una curva, davanti alla statua di San Carlo Borromeo: stretta di mano, saluti di rito, prima, seconda e via. Qui il Comune ha solo 250 abitanti e non ha le risorse per pagare un bus privato.
C’è un numero di telefono da contattare in Comune e il sindaco ti viene a prendere. Sembra una favola, ma è solo fare di necessità virtù. La piccola Fiat Panda verde del Comune va avanti con qualche scatto, ma è come un mulo della prima guerra mondiale. Il ponte sul torrente Crana fu costruito a quei tempi, dimezzando la percorrenza di quella valle abitata da pensionati, formaggiai e allevatori di capre. Ora ha bisogno di manutenzione.
Tutto quel che si vede qui è il contrario dell’immagine classica della Lombardia in carriera e locomotiva del paese. Ma è un territorio fatto di gente tenace. E il Comune, la Provincia e lo Stato sono quelli come Ambrogio Rossi. L’auto raggiunge infine i Mulini di Piero, luogo di formaggi ed esoterismo, ripopolato negli anni Ottanta da alcuni ex sessantottini milanesi.
Quando poi si giunge al fondovalle, parte una funivia che si arrampica fino a Monteviasco: un presepe di case in pietra grigia, l’attrazione della zona, uno dei pochi luoghi italiani dove non si arriva in auto ma solo con una mulattiera. «In Comune non abbiamo un centesimo — racconta Ambrogio Rossi — la strada sul torrente è l’unica che ci collega a Luino. Quindi ci penso io, mi faccio trovare al telefono, lascio il numero in municipio, oppure aspetto qui che arrivino le macchine. Poi imbarco tutti e facciamo il trasbordo».
Alle 10 di mattina, sotto la statua di San Carlo Borromeo, arrivano due olandesi. Sono i primi della lista e il sindaco li ha segnati su una scheda che sa di antico, di colore rosa, con l’intestazione semplice: «Cose da fare oggi». Liesbeth scende dall’auto. Ha vissuto a Varese diversi anni con il marito. Ha scritto una guida turistica di queste valli e vuole controllare se gli agriturismi sono ancora come li aveva descritti cinque anni fa. Arrivano due svizzeri che devono raggiungere la casa di villeggiatura.
Salgono e Ambrogio guida tranquillo fino al ponte bloccato. «È vero che il sindaco guida la navetta?», chiedono. «Certo, sono io il sindaco», risponde lui. Solo venerdì ha trasportato 37 persone ed è così da una settimana.
«La domenica riapriamo la strada in via eccezionale, ma lunedì si ricomincia. Dobbiamo stringere i denti e resistere fino al 4 agosto quando finiranno i lavori sulla strada — osserva Rossi — se non lo facciamo noi non lo farà nessuno e i ristoranti devono lavorare. L’Italia a volte sembra una gabbia di matti — sottolinea — perché se un sindaco ha un problema si deve rimboccare le maniche da solo.
La Provincia non ha più soldi, i Comuni altrettanto. Per fortuna sono diventato vecchio e tra poco me ne andrò».Ambrogio è burbero, acuto e di buon senso. Lo scorso anno il suo Comune ha lanciato un bando per pilota di funivia. Offriva uno stipendio di 750 euro al mese, ma sono arrivate centinaia di domande da tutta Italia. L’unico a non stupirsi è stato lui. «Si vive anche con poco e se c’è un problema lo risolviamo insieme. La facciamo un po’ più semplice, qui, la nostra Italia». Leanna Garfield
Fonte:http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_luglio_23/curiglia-sindaco-autista-turisti-panda-funivia-monteviasco-varese-6e54f984-6f16-11e7-9514-8d2d6097b361.shtml?refresh_ce-cp