Franchising, retail, business
05/09/2017 - Nel 2017 hanno chiuso 10 startup che avevano raccolto complessivamente 1,7 miliardi di dollari di investimenti. Da Jawbone a Juicero...
10 promettenti startup statunitensi sono fallite nel 2017 bruciando 1,7 miliardi di dollari di investimenti che avevano raccolto da venture capitalist e banche.
Nulla di nuovo, ma le cifre in ballo sono eclatanti. A dimostrazione del fatto che non basta una buona idea, un buon progetto e anche un buon team di sviluppo. Il successo di un prodotto o un servizio è il risultato complesso di numerose variabili, compreso un pizzico di fortuna e il "timing" - il momento giusto per sbarcare sul mercato. Senza contare la capacità di rilevare difetti anche eclatanti a prescindere dall'amore che si prova per la propria creatura.
Jawbone
Jawbone ha chiuso a luglio dopo aver raccolto 590 milioni di dollari in 14 round da 19 investitori. Era famosa per i suoi prodotti wearable ma qualcosa non ha funzionato sotto il profilo della gestione finanziaria. Oggi potrebbe risorgere grazie al nuovo progetto Jawbone Health Hub.
Quixey
Quixey ha chiuso a maggio dopo una raccolta di 164 milioni di dollari in 4 round. È nata come motore di ricerca mobile e poi si è concentrata sullo sviluppo di un sistema di assistenza digitale per app. Probabilmente la concorrenza dei grandi ha ridotto i margini di crescita.
Beepi
Beepi dopo aver attirato 148 milioni di dollari in 5 round da 35 investitori è fallita a febbraio 2017. L'idea di partenza era vincente: un mercatino online per la compravendita di auto usate che consentiva di risparmiare sui costi che normalmente applicano i saloni. Gli operatori della piattaforma si occupavano di controllare, rimettere a posto e consegnare ogni auto. I costi del personale hanno contribuito a fare saltare il banco.
Juicero
Jiucero è senza dubbio la "regina" dei flop con 118 milioni di dollari raccolti in 4 round da 17 investitori. Ha chiuso questo mese dopo solo 16 mesi di operatività. Vendeva una sorta di dispenser (spremifrutta) da cucina con ricariche. Il problema è che queste ultime potevano essere usate semplicemente a mano senza spendere i 400 dollari del dispositivo.
Auctionata
Auctionata dal 2012 ha raccolto 95 milioni di dollari in 6 round da 15 investitori. Ha chiuso a febbraio e si occupava di aste online in streaming (in tempo reale) di opere d'arte e oggetti da collezione. Non ha funzionato a causa delle prestazioni broadband degli utenti, la gestione delle richieste e la mancanza di una cultura diffusa sul settore.
Yik Yak
Yik Yak ha raccolto 73 milioni di dollari in 3 round da 9 investitori. A maggio ha chiuso i battenti, anche se aveva raggiunto un buon successo con il suo social network anonimo. Cyberbullismo e contenuti sgradevoli ne hanno affossato ogni velleità. Numerose scuole ne hanno vietato l'uso e nel tempo l'audience è crollato.
Sprig
Sprig aveva convinto 26 investitori a puntare 56 milioni di dollari, ma a maggio tutto è stato chiuso definitivamente. Vendeva e consegnava (suoi) piatti naturali cucinati per pranzi e cene. Anche in questo caso la gestione contrattuale del personale ha contribuito ad affossare i conti.
Pearl
Pearl aveva raggiunto i 50 milioni di dollari di finanziamento in un round formato da 4 investitori. Realizzava una videocamera per le targhe posteriori delle auto. Vantava anche un team formato da ex-ingegneri Apple. Probabilmente il prezzo del loro unico prodotto era troppo alto: 500 dollari. Senza contare che molte auto ormai montano come optional qualcosa di analogo.
Hello
Hello ha chiuso a giugno 2017 dopo una raccolta di 40 milioni di dollari in 4 round da 7 investitori. Realizzava il tracker per il sonno Sense e ha una lunga lista di prodotti venduti su Kickstarter. Il suo problema? Oggi quel tipo di tracker è integrato nella maggior parte degli smartwatch e dei fitness gadget.
HomeHero
HomeHero ha chiuso a febbraio dopo aver raccolto nel tempo 23 milioni di dollari in 3 round da 7 investitori. Puntava a fornire assistenza non-medicalizzata a casa. Si occupava di anziani e ogni persona con problemi, anche collaborando con gli ospedali. Non ha funzionato la gestione contrattuale e neanche la collaborazione con le assicurazioni mediche.
di Dario D'Elia @dariodelia74
Fonte:https://www.tomshw.it/top-10-delle-startup-fallimentari-chiuse-2017-88026