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08/09/2017 - Non sono io l´avvocato che sposa la principessa imperiale del Giappone.
Non sono io che ho fondato un giornalino che in un anno è riuscito a realizzare una perdita di bilancio di oltre 800.000 euro, dei quali oltre 400.000 per stipendi ed emolumenti.
Non sono io che ho prontamente deliberato di mettere la mano al portafoglio e ripianare la perdita con la rinuncia a un versamento soci pari più o meno alla perdita.
Non sono io.
Io sono uno di duecentocinquantamila.
Pensate un mondo senza avvocati. Pensate un mondo senza difesa del debole contro il forte, senza difesa della ragione contro il torto. Pensate un mondo senza terzi che ascoltano, valutano, scelgono. Pensate un mondo senza confronto. Pensate: sarebbe un mondo senza litigi? Sarebbe un mondo senza scontri?
Che cosa sarebbe un mondo dove il furbo può fare quello che vuole?
Che cosa sarebbe un mondo senza possibilità di contraddire?
Che cosa sarebbe un mondo senza parole?
Pensate le aule dei Tribunali frequentate non da corsari, ma da pirati.
Pensate un mondo senza il ministerio degli avvocati, cioè senza il gravoso compito che l´avvocato assume svolgendo la difesa del proprio assistito.
Pensate se sia mai possibile che 250.000 persone debbano ogni giorno lottare per la propria sopravvivenza: pensate se queste 250.000 persone smettessero da un giorno all´altro di esserci. Verrebbe giù l´intero sistema giustizia, perché la comunità degli avvocati è una colonna portante di questo sistema, che senza di noi non esisterebbe.
Uno di 250.000. Uno di una colonna fatta di 250.000 mattoni.
E a chi dice che siamo troppi, io dico: procedete alle revisioni degli albi, fate funzionare la disciplina, date dignità alla comunità degli avvocati affrontando il resto del mondo della giustizia come parte della colonna "Avvocati", e non come scettici osservatori.
Giuseppe Caravita, Avvocato
Uno di duecentocinquantamila
Fonte:http://www.avvocatirandogurrieri.it/Io-uno-di-duecentoconquantamila-avvocati-Costretto-a-lottare-per-la-sopravvivenza.htm