Franchising, retail, business
16/09/2017 - La passione per la buona tavola italiana e le sue specialità, come la mozzarella di bufala (nelle varianti delicata, intensa o affumicata), la pizza cotta su pietra refrattaria, i pomodori datterini, le acciughe di Cetara, il prosciutto dei suini dei Nebrodi, la mortadella di Prato, il salame Felino e tanti altri prodotti tipici della tradizione: è questa la ricetta di Obicà per sfondare in Italia e all'estero.
“I nostri clienti apprezzano le specialità gourmet in ogni contesto - osserva Davide di Lorenzo, ceo di Obicà Mozzarella Bar -. Compreso quella della Stazione centrale di Milano, dove abbiamo aperto all'inizio di settembre. I nostri ristoranti sono informali, di stile contemporaneo ma offrono un'esperienza centrata sulla mozzarella di bufala campana Dop in abbinamento a prodotti artigianali di alta qualità”.
La crescita
Il top manager annuncia che tra qualche settimana “faremo un'altra inaugurazione, a Castel Romano, nell'outlet di McArthurGlen. Per il 2018 il programma di sviluppo è ambizioso: 10 nuove aperture, di cui una a Tokio”.
La catena di ristoranti (parlare di bar è riduttivo, anche nel format più piccolo) conta su 23 punti vendita, di cui 9 in Italia, 14 all’estero, di cui 5 nel Regno Unito, 5 negli Usa e 4 in Giappone. Tutti a gestione diretta, eccetto quelli nel Far east. I ricavi previsti per l'anno in corso ammontano a 38 milioni, di cui 23 in Italia. Lo scontrino medio è di 20 euro.
Da Osaka a New York passando per Palermo, Di Lorenzo assicura che “nei ristoranti Obicà le materie prime, provenienti esclusivamente da fornitori selezionati in Italia, vengono lavorate nel Mozzarella bar, affacciato sulla sala”.
Il prodotto più richiesto in Italia è la mozzarella di bufala, all'estero è, curiosamente, la burrata, che non è una mozzarella.
La filosofia
Nel dialetto napoletano Obicà vuol dire “Eccolo qua!”. Un modo per indicare qualcosa di sorprendente, appunto come una mozzarella gustosa.
Nella filosofia Obicà la mozzarella è l'ingrediente principale, da assaporare rigorosamente al naturale senza aggiungere lavorazioni particolari. L'aspetto creativo sta nel ricercare sempre nuovi abbinamenti che esaltino la genuinità dei prodotti. Si può optare per una selezione di piattini come antipasto o in abbinamento alla mozzarella di Bufala come ad esempio la Bresaola della Valtellina Igp, la Mortadella di Prato o uno degli altri salumi in menù.
Nel Taglierino sono proposti insieme salame Felino, prosciutto di Parma, carciofi arrostiti, Casatica di Bufala e crostini. Chi è alla ricerca di qualcosa di sfizioso può provare le crocchette di patata e cime di rapa con acciughe di Cetara e mozzarella di Bufala affumicata o le mozzarelline fritte. A proposito i “Piattini” sono creati dallo chef Alessandro Borghese.
Il menu gourmet all'italiana poi è completato da una selezione di vari vini regionali tricolori.
Da Ursini al private equity
Nato a Roma nel 2004 dall'intuizione del fondatore Silvio Ursini, Obicà oggi è controllata, a maggioranza, dal fondo inglese Neo investment partners che ha puntato sui marchi europei (tra cui Valextra nel fashion) per aiutarli a crescere. E non poteva essere diversamente per Obicà: oggi Ursini è il responsabile degli hotel di Bulgari, ma per far decollare a livello internazionale un progetto come Obicà servono ingenti risorse. Per esempio, se l'apertura di un mozzarella bar costa mediamente 500mila euro (pur tra variabili consistenti tra Paesi) per le prossime 10 aperture serviranno 5 milioni.
–di Emanuele Scarci