Franchising, retail, business
19/10/2017 - Vivo a Parigi e, come i tantissimi che vivono in una grande città, a volte mi capita di fare la spesa in grandi centri commerciali. In passato, girando per le corsie stracolme di prodotti, spesso mi sono chiesta dove finissero tutti gli alimenti freschi rimasti invenduti, ma non ho mai approfondito la questione, pensando, in fondo, di non poter far nulla.
Mi sbagliavo. È stato a Terra Madre Salone del Gusto che ho finalmente capito non solo quanto lo spreco alimentare sia un problema grave per il pianeta, ma quanto anch’io ne sia responsabile. Durante una conferenza, una giovane cuoca brasiliana (Regina Tchelly De Araujo Freitas) ha descritto l’impatto che lo spreco alimentare ha nel suo paese e soprattutto quanto possa essere semplice ridurlo. È stato lì che ho capito che anch’io potevo fare qualcosa, ogni giorno con le mie scelte e con la rete di Slow Food.
Nel 2017, insieme alla comunità di Slow Food Bastille e alla rete dei giovani, ho aderito alla Giornata Mondiale della Disco Soup organizzando, insieme al movimento francese Disco Soup, la prima grande Disco Soup a Parigi. È stato un grande successo. Grazie all’evento, non solo abbiamo distribuito enormi quantità di ortaggi e frutta, ancora in ottime condizioni, ma abbiamo potuto parlare con i parigini di quanto sia importante essere consumatori responsabili e far comprendere loro quanto grande può essere l’impatto di ognuno di noi sulla salute del pianeta.
L’attuale sistema alimentare, infatti, mette un’inutile e insostenibile pressione sulle risorse naturali più importanti. Se ci fermiamo un attimo a pensare, gli stessi produttori sono costretti a sprecare, vittime di un mercato che non rispetta i tempi della natura e li costringe a forzare le produzioni, ma allo stesso tempo causa sprechi e un irreversibile impatto negativo su suolo, clima e biodiversità.
Dobbiamo invertire questa tendenza. Il vero cambiamento deve partire da tutti noi: la scelta di ogni consumatore può condizionare il mercato e, di conseguenza, tutta la filiera.
Con la rete dei giovani di Slow Food, sto cercando di diffondere alcune semplici e buone pratiche per fare un piccolo passo verso un futuro migliore.
La riduzione dello spreco alimentare e un diverso stile a tavola possono contribuire a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e limitare i cambiamenti climatici. Se tutti acquistiamo prodotti stagionali, in piccole quantità e presso i produttori locali, eviteremo il surplus e il conseguente spreco di alimenti, riducendo così anche gli impatti ambientali dell’agricoltura, risparmiando le risorse utilizzate nella produzione di cibo e migliorando la sicurezza alimentare a livello locale, regionale e globale.
A volte, la banale mancanza di pianificazione nei nostri acquisti, troppo spesso orientati verso grandi quantità, con reazioni eccessive all’etichetta “da consumarsi entro”, si uniscono agli eccessivi standard di qualità, soprattutto estetici, e ci impediscono di pensare che anche i nostri consumi hanno un impatto sulla salute del pianeta e che con le nostre scelte possiamo contribuire a ridurre il cambiamento climatico. Mettiamo in tavola un futuro migliore!
Valentine Chevrier
Valentine e le migliaia di ragazzi che fanno parte della rete giovane di Slow Food impiegano energie ed entusiasmo per assicurare un presente migliore per il nostro pianeta e chi lo vive e mettere in pratica i tanti progetti che Slow Food mette in piedi in tutto il mondo. Sostenere Slow Food vuol dire aiutarli a realizzare il sogno di un sistema alimentare equo e rispettoso dell’ambiente. Anche una piccola donazione fa la differenza, puoi donare qui.
Fonte:http://www.slowfood.it/ribaltiamo-mercato-basta-scegliere-non-sprecare/