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Al convegno Pambianco-Facebook, le storie al centro

01Luca Colombo Facebook

27/10/2017 - Essere presenti sui social network non è più abbastanza. Le aziende devono alzare l’asticella dell’aggancio al consumatore. Parole chiave: narrazione e velocità.

Questo è il monito lanciato da Luca Colombo, country director di Facebook, dal palco del Convegno Pambianco-Facebook, giunto alla sua seconda edizione. Per il secondo anno consecutivo, l’incontro (che si è tenuto ieri mattina in una gremita Fondazione Feltrinelli, a Milano) ha riunito CEO e marketing manager della moda, lusso e design per discutere dei temi più incalzanti a sfondo digital.

Già il titolo dell’incontro, ‘Telling stories to create impact in the luxury business’, ha introdotto i temi centrali: l’ingaggio del consumatore; la capacità di narrare in maniera convincente; l’utilizzo dei social per semplificare la vita del consumatore. L’apertura dei lavori, affidata a David Pambianco, CEO di Pambianco Strategie di Impresa, ha messo in luce lo scenario contemporaneo. “Il digitale oggi va a impattare tutte le aree delle aziende, e si configura come il tema di maggiore rilievo perché di impatto su tutti i settori di un’azienda”, ha raccontato a PambiancoTv. “Ormai, i 2/3 delle aziende sopra i 30 milioni di fatturato hanno un sito e-commerce, ma vi realizzano in media non più del 5% del fatturato”. Il margine di miglioramento è molto ampio, sia dal punto di vista delle vendite online sia della presenza sui social.

E proprio su questi aspetti si è concentrato l’intervento di Colombo, da sette anni in azienda, che ha insistito sulla necessità di offrire una comunicazione personalizzata, con dei contenuti che per funzionare devono essere ‘vestiti’ appositamente per un target specifico. “Nel mondo digital odierno, dominato dal mobile e dai video, essere presenti non è più sufficiente: i consumatori sono sempre più esigenti”, ha spiegato il manager a PambiancoTv. “Le aziende devono investire su tempi di caricamento di siti e app sempre più veloci, oltre che su risposte virtuali in tempi rapidi e su una interazione di qualità”. E questo, precisa, “non solo per ingaggiare il consumatore in un’attività di vendita, ma anche soltanto per comunicare i valori del proprio brand, e offrire una vera e propria esperienza”.

D’altro canto, solo per snocciolare qualche dato quantitativo, entro il 2020 la maggior parte del mondo sarà connessa a internet e il 75% del traffico mobile sarà tramite video, contenuto in media cinque volte più coinvolgente di un post statico, e sempre maggiore importanza la rivestiranno le dirette, che già rappresentano 1 video su 5 caricato su Facebook. Uno studio presentato sul palco, inoltre, ha messo in luce come, nonostante la velocità della fruizione online, le persone ricordino contenuti visualizzati (anche dopo averli visionati solo per 0,25 secondi). “La velocità di accesso e di navigazione lascia comunque una traccia e porta a un risultato”, spiega Colombo.

Stesso discorso per Instagram che, quest’anno, ha compiuto 7 anni e ha raggiunto 800 milioni di utenti attivi al mese. Sulla piattaforma, si dimostrano sempre più impattanti le Stories, clip della durata di 24 ore lanciate un anno fa. “Grazie a questa nuova funzione, all’aspetto visivo si aggiunge l’accompagnamento sonoro, che rappresenta una componente molto importante ai fini dell’interazione”, ha spiegato Laura Milani, head of luxury di Facebook. “Sono 250 milioni le persone che fanno Stories ogni giorno e sopra ai 25 anni i minuti passati al giorno su Instagram sono 24, che diventano 32 per gli under 25. Sono numeri che fanno riflettere”.

Diversi i best case citati, tra cui quelli di Louis Vuitton, Yoox e Sephora. La catena di make up francese, per esempio, ha costruito su Messenger un’esperienza via chatbot che semplifica notevolmente la prenotazione dei servizi in store. Il risultato: un aumento delle prenotazioni dell’11 per cento.

Per concludere, il convegno ha presentato due case history, quella di Panerai (presentata dal CMO Francesco Riosa) e quella di Armani (raccontata da Milani). Il minimo comune denominatore? Le aziende che hanno meglio performato sono state quelle che hanno semplificato (e velocizzato) la vita del consumatore e che hanno saputo condividere contenuti diversi a seconda delle piattaforme. Come a dire: il cliente è lì, ma bisogna saperlo coinvolgere.

Fonte:http://www.pambianconews.com/2017/10/27/al-convegno-pambianco-facebook-le-storie-al-centro-223846/

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