Franchising, retail, business
03/01/2018 - Il desiderio di aprire una propria attività a Londra
La maggior parte degli italiani che si trasferiscono a Londra lo fanno per cercare e realizzare un miglioramento di vita e di lavoro. Londra è infatti quella città che offre occasioni di miglioramento in ogni ambito lavorativo, indipendentemente dal settore scelto. Non è assolutamente vero che gli italiani trasferiti in Inghilterra accettano qualsiasi tipo di lavoro e puntano unicamente ad un ambito ristorativo. C’è che sceglie questa città per realizzare i propri sogni in altri settori o chi si trasferisce per cominciare un business e diventare imprenditore. Ma come si apre un business proprio in questa splendida capitale?
Aprire un proprio business a Londra
Sono molti i fattori da tener conto se il nostro obbiettivo è quello di aprire un business a Londra. Bisogna scegliere di cosa volerci occupare e di che tipologia di impresa vogliamo essere i proprietari. La seconda cosa è quella di osservare i diretti competitors che posseggono un’attività nella capitale, per vedere qual è la loro linea d’azione e come si muovono sul territorio. Poi bisogna passare alla scelta della location, che deve basarsi su due fattori, ovvero la presenza nei dintorni di business simili e il costo effettivo per un contratto di locazione. Come in Italia, gli affitti a Londra vanno basati sul budget che si può mantenere i primi periodi, visto che una zona centrale costa di più. E poi non avrebbe senso aprire un’impresa in una zona dove già c’è da anni una della stessa tipologia. Cosa resta ora? Beh, le tasse ovviamente.
Come pagare le tasse del proprio business a Londra
Nonostante pagare le tasse a Londra sia la cosa che più spaventa chi vuole aprire un proprio business, in realtà non si tratta della più difficile da realizzare. Bisogna scegliere quale forma legale assumere alla propria impresa, e cioè Sole Trayder, Partnership oppure Ltd Company, e dichiararla al governo inglese. Dopodiché, entro i successivi 3 mesi, bisogna registrare il proprio business all’Inland Revenue. Questo servirà per stabilire quanto si dovrà pagare di tasse per il NIN. Se poi le nostre vendite dovessero superare gli 82mila £ all’anno, bisognerà anche iscrivere la propria impresa per la VAT, una equivalente tassa simile alla partita IVA italiana. Munirsi di uno studio legale e di un commercialista sono sempre ottime soluzioni per stare tranquilli, soprattutto per assumere personale e stipularne i contratti di lavoro, ma non è strettamente necessario. Cosa resta allora? Niente, solo lavorare e cominciare a guadagnare da businessman.
- Di Pasquale Scalpellino
Fonte:http://londra.italiani.it/come-aprire-un-attivita-a-londra-consigli/