Franchising, retail, business
23/05/2014
Vivere a Milano, trasferirsi a New York, Londra... Unica regola: inseguire una vita stimolante e appagante -di Giorgia Perbellini per Luxury&Tourism
Oggi ho il piacere di fare una chiacchierata con Marco, italiano emigrato a Londra dove si occupa di finanza. E' stato fondatore e presidente di RealEstateRS, network di professionisti nella finanza immobiliare con quasi 500 membri.
Raccontaci un po' di te: le tue origini e cosa ti ha spinto a voler intraprendere una carriera all'estero
Sono un professionista nell’ambito dei servizi finanziari, sia Banking che Real Estate, con più di 10 anni di esperienza. Dopo una laurea alla “L. Bocconi” di Milano, ho iniziato il mio percorso professionale in alcune società di investimento, sia italiane che straniere, attive nel Real Estate. Personalmente ho sempre considerato l’esperienza all’estero un passo imprescindibile per la mia formazione professionale, nonchè affascinante sotto l’aspetto personale.
Il tuo ambito lavorativo è rimasto sempre lo stesso o è cambiato dopo il trasferimento a Londra?
Attualmente vivo a Londra, ma l’anno scorso ero negli Stati Uniti precisamente a Stamford (a pochi km da New York City). Sono quindi 2 anni che vivo fuori dall’Italia, e il mio ambito lavorativo si è notevolmente allargato durante questo periodo passando dal Real Estate al Lending e al Banking.
Quali sono le differenze principali tra l'essere lavoratore in Italia e in Inghilterra?
L’ambiente lavorativo inglese è certamente più flessibile. In senso positivo, questo consente una rapida progressione della propria carriera e permette di ambire a livelli salariali più appaganti. In senso negativo, tutti i lavoratori sono “precari” in UK, ovvero con poche settimane di stipendio chiunque può essere invitato a lasciare l’azienda per cui lavora.
Come viene vista l'attuale situazione economica e politica dell'Italia?
L’Italia continua ad essere vista come l’eterna “promessa non mantenuta”. Politicamente alcuni segnali di cambiamento sono stati percepiti, ma mancano ancora concreti esempi di modernizzazione del sistema economico. C’è la percezione che alcuni investitori potrebbero tornare a investire (selettivamente) in alcuni settori, ma solo a fronte di elevati ritorni (il cosiddetto rischio-Paese rimane per ora ancora elevato). Burocrazia e corruzione sono pesanti fardelli per la nostra immagine.
Quali sono i vantaggi che dovrebbero spingere un nostro connazionale a investire in un immobile londinese piuttosto che in altre parti del mondo?
Il mercato immobiliare londinese è cresciuto tantissimo negli ultimi anni, tant’è che alcuni si chiedono se una possibile “bolla” sia dietro l’angolo. Il vantaggio maggiore è la relativa sicurezza dell’investimento: la Gran Bretagna ha una solida economia sempre in crescita, e Londra è una città moderna, efficiente e che attira ogni anno milioni di nuove persone. Nessun dubbio sulla location, qualcuno sul prezzo.
Nonostante l'Australia oggi stia spopolando, Londra rimane sempre una delle mete ideali per chi vuole provare a crearsi una vita all'estero a poche ore da casa. Che consiglio daresti a un giovane che sta pensando di intraprendere questa esperienza?
Partire con una strategia, darsi delle tempistiche, essere curiosi. Un’esperienza all’estero è allo stesso tempo un’occasione irripetibile e impegnativa: per ottenere il meglio occorre sapere dove si vuole andare e avere un’idea di come raggiungerlo. Altrimenti si rischia di fare molta fatica a fronte di un modesto risultato.
Dove ti vedi tra dieci anni? E' possibile un tuo ritorno in Italia?
Certamente. Sono abbastanza flessibile sul “dove”, professionalmente quello che conta per me è un lavoro stimolante, appagante, con responsabilità crescenti. Diciamo che tra 10 anni spero di essere in un posto più soleggiato e temperato!
Fonte: luxuryandtourism.co.uk