Franchising, retail, business
23/05/2014
La mobilità chiama, il mercato risponde. Si potrebbe sintetizzare così la notizia di queste ultime ore: Ikea comincerà a vendere biciclette elettriche. Per il momento soltanto in due store austriaci e svedesi, ma è facile immaginare come nel giro di poco tempo questa ebike possa arrivare anche in altri paesi. Italia compresa. Disponibile in due modelli, maschile e femminile (con la salita agevolata dalla mancanza del tubo orizzontale del telaio), la “bici dell’Ikea” si chiama Folkvänlig, è equipaggiata con un motore elettrico da 250 watt di potenza e promette un’autonomia di circa 60/70 km. Dal punto di vista estetico, ottima la soluzione di integrare la batteria all’interno del telaio, mentre dal punto di vista funzionale i 27 chilogrammi di peso sono decisamente troppi e, di fatto, rendono indispensabile l’uso del motore. Il cambio Shimano a tre velocità è integrato nel mozzo della ruota posteriore mentre quella anteriore ospita il motore che dispone cinque livelli di assistenza. Tra i numeri della Folkvänlig non può mancare il prezzo: ci vogliono 749 euro per portarsela a casa (ma è previsto uno sconto di 100 euro per i titolari della Family card), un prezzo decisamente basso.
A prescindere dagli aspetti tecnici del prodotto, la mossa dell’Ikea sembra quel segnale forte che il mercato stava aspettando per fare decollare definitivamente le due ruote elettriche. Già da qualche anno, infatti, i numeri di vendite fanno segnare tassi di crescita a doppia cifra (in Italia lo scorso anno è stata superata quota 50 mila, oltre il 12 per cento in più rispetto al 2012; in Germania sono state quasi dieci volte tanto!) ma l’impulso di un big player come Ikea potrebbe essere la molla per far esplodere definitivamente il settore delle ebike. Può stupire che questo impulso venga da un produttore di mobili e complementi d’arredo e non da un costruttore di biciclette, ma a ben guardare non esistono aziende del settore (delle due ruote in generale, visto che sull’ebike si stanno orientando anche aziende motociclistiche) in grado di “aprire” il mercato e fare da traino a tutti gli altri. Oltre alla vocazione green del brand svedese, in questa scelta c’è anche la volontà di cogliere una grande opportunità: la crescente domanda di biciclette elettriche, il mezzo ideale per una mobilità più efficiente, ecologica ed economica, che si scontra con prezzi ancora piuttosto alti. Basti pensare che con i 750 euro che servono per acquistare la Folkvänlig si compra a malapena la batteria del nuovissimo kit Bosch, il sistema attualmente più evoluto nel settore dell’ebike. Ma i prezzi elevati sono una delle classiche caratteristiche dei mercati prematuri e, come detto, la Folkvänlig potrebbe essere un formidabile acceleratore.
La barriera d’ingresso rappresentata dal prezzo, per esempio, ha convinto il produttore tedesco A2B, azienda del gruppo Hero Eco, gigante planetario delle due ruote elettriche (in India vende 100 mila ebike ogni anno), ad approcciare il mercato italiano con una strategia alternativa a quella tradizionale, rivolgendo la propria offerta di servizi al mondo business. In sostanza, invece che vendere le sue biciclette d’alta gamma (e d’alto prezzo) direttamente ai ciclisti, A2B si rivolge ad aziende, istituzioni e diversi operatori del settore turistico, dai classici hotel ai charter per la nautica. Tra le prime aziende italiane coinvolte da A2B c’è la Fater di Pescara, nota per alcuni marchi come Lines, Pampers e Infasil. Una realtà con oltre 900 dipendenti e 800 milioni di fatturato che, nel giro di pochi anni, ha accompagnato e agevolato i propri dipendenti (grazie a un sostanzioso sconto e una rateizzazione in 14 rate ha aderito circa il 30%) nell’acquisto di una bicicletta elettrica, mettendo anche a disposizione parcheggi dedicati con le colonnine per la ricarica.
Per comprendere le reali possibilità della bicicletta a pedalata assistita, comunque, bisogna andare ben oltre i confini del ciclismo urbano. L’Italia, per esempio, ha enormi potenzialità nel settore del cicloturismo e, dopo anni di stallo, sembra aver iniziato una fase di rilancio. Regioni come Toscana, Umbra, Liguria, Sardegna, per non parlare delle Dolomiti di Veneto e Trentino Alto Adige, si giocano una carta importante offrendo la possibilità di scoprire i loro territori a dorso di bicicletta invece che dietro il finestrino di un auto o di un bus. E, grazie alle ebike, possono offrire questa possibilità anche ai turisti meno allenati.
Fonte: wired.it