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Renting fashion e fashion sharing: la rivoluzione della moda?

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22/01/2018 - Con la crisi della vendita al dettaglio e il consolidamento della sharing economy prende sempre più piede la moda a noleggio: abiti da sfilata noleggiati per qualche giorno al 10-20% del prezzo al dettaglio. Un trend dettato dal rapido cambiamento delle abitudini di consumo che potrebbe avere anche risvolti importanti in termini ambientali. E che si allarga alla condivisione tra utenti con l'arrivo anche in Italia del primo servizio di fashion sharing. Sarà questa la prossima rivoluzione della moda?

Il commercio al dettaglio non gode di ottima salute e ha sempre più difficoltà a rispondere alla richiesta di evoluzione da parte del cliente.

Il mondo della moda non fa eccezione e da più parti si sta cercando la formula giusta per integrare l'esperienza di acquisto online con quella tradizionale nel punto vendita sfruttando nuovi strumenti e possibilità tecnologiche.
Eppure dietro alla crisi della vendita al dettaglio potrebbe esserci una ragione ancora più profonda che parte dal concetto stesso di consumo. Lo sviluppo della sharing economy, ha infatti cambiato le carte in tavola e oggi possiamo dire, con un pizzico di ironia, che: “accesso is the new possesso”. Significa che ciò che si paga non è il prodotto in sé, ma il servizio che garantisce l’accesso rapido e reiterabile a quel prodotto.

Renting fashion e fashion sharing
Discorso che non vale ovviamente per tutti i settori merceologici, ma vale per la moda (fatta eccezione probabilmente per l'intimo). E qui l'accesso è garantito da due servizi in particolare: renting fashion e fashion sharing. Il primo, quello della moda a noleggio, è quell'insieme di servizi online che permettono di noleggiare per qualche giorno un abito di sfilata a un prezzo compreso tra il 10 e il 20 per cento del suo prezzo al dettaglio.

Victoria Broackes, curatrice del Victoria and Albert Museum di Londra, in occasione della mostra “Revolution. Musica e ribelli 1966-1970. Dai Beatles a Woodstock”, interrogata da noi su come la moda possa essere rivoluzionaria al giorno d’oggi, ci ha risposto: “Se da una parte è ancora possibile per il fashion design essere rivoluzionario, dall’altra è improbabile che abbia i risultati democratici e liberalizzanti che sono arrivati così rapidamente negli anni Sessanta. Tuttavia alcune idee, come la renting fashion, che sta prendendo sempre più piede nel Regno Unito, sono fortemente rivoluzionarie”.

Il secondo servizio che garantisce accesso ad abiti di sfilata è quello del fashion sharing, ovvero un'evoluzione della moda a noleggio stessa riletta in chiave sharing economy. Come? Ce l'ha spiegato direttamente Caterina Maestro, fondatrice di DressYouCan, azienda con un'esperienza consolidata nella moda a noleggio e prima realtà italiana di fashion sharing: "Su DressYouCan l’utente ha la possibilità sia di prendere a noleggio abiti, che di mettere a noleggio (e dunque monetizzare) il proprio guardaroba, contribuendo al costante incremento del catalogo.

Si crea così un circolo virtuoso di oscillazione tra fornitore e fruitore, con grande vantaggio economico, ecologico e sociale". In questo caso dunque l'utente non solo può prendere a noleggio degli abiti, ma può scegliere di noleggiare quelli che giacciono inutilizzati nel proprio armadio. "Una sorta di Airbnb dei guardaroba, accessibile da ogni punto di vista: economico, fisico e ideologico.

Per ogni donna è finalmente possibile accedere ogni giorno ad un armadio infinito senza preoccupazioni di sorta", spiega ancora Caterina Maestro.

"Una sorta di Airbnb dei guardaroba. Per ogni donna è finalmente possibile accedere ogni giorno a un armadio infinito senza preoccupazioni"

Che poi ci spiega meglio come funziona il servizio all'atto pratico: "I vestiti dei privati vengono raccolti in showroom e vengono conferiti gratuitamente a DressYouCan con mandato al noleggio in cambio di una quota fissa per ogni noleggio portato a termine con successo.

Tutta la merce in sharing viene rigorosamente tenuta in stock presso il magazzino DressYouCan per tutta la durata della partnership.

Di storage, tintoria, logistica e shooting degli abiti si occupa infatti direttamente il nostro staff, di modo da assicurare all’utente la sicurezza di accedere solo a capi originali nuovi e/o come nuovi dalla qualità garantita e verificata di volta in volta, e, ai proprietari, la comodità di un servizio tutto compreso e la certezza del riconoscimento di un rimborso in caso di incidente". Semplice e pratico.

L'ambiente ringrazia

Il fenomeno della moda a noleggio non è nuovo, ma sta diventando, insieme al fashion sharing, un trend che potrebbe permetterci di non vestirci mai due volte allo stesso modo svuotando allo stesso tempo i nostri armadi. Un’eventualità della quale si avverte l'urgenza se si pensa che è stato stimato che nei soli Stati Uniti giacciono inutilizzati negli armadi vestiti per un valore complessivo di 8 miliardi (sì, miliardi!) di dollari.

Se al rapido cambiamento del concetto di consumo visto prima aggiungiamo la renitenza a utilizzare due volte lo stesso outfit (eccezion fatta per Kate Middleton) e la velocità con cui i trend si succedono nel corso della stessa stagione, si ottiene la ricetta perfetta per il fiorire della renting fashion.

Che nel frattempo sta allargando i propri orizzonti con piattaforme specializzate, per esempio, in abiti plus-size o premaman.

Una “rivoluzione” sempre più a tutto tondo che abbraccia anche il tema della salvaguardia ambientale visto che una diffusione della moda a noleggio potrebbe comportare la riduzione dei volumi di produzione dell’industria tessile, ritenuta la più inquinante dietro quella oil & gas. "Alcune idee, come la renting fashion, che sta prendendo sempre più piede nel Regno Unito, sono fortemente rivoluzionarie” Prepariamoci dunque a vestire con abiti fino a ora considerati inaccessibili dalla maggioranza delle persone.

Quelli presentati dalle maison durante le settimane della moda di Milano, Parigi, Londra o New York: abiti da sogno, da cambiare velocemente, da indossare giusto il tempo per fare un'apparizione a una serata con gli amici, a un colloquio di lavoro, a una cerimonia o su una Instagram Story.

- DI FEDERICO BISERNI

Fonte:http://d.repubblica.it/moda/2018/01/18/news/renting_fashion_moda_a_noleggio_cosa_e-3812994/?refresh_ce

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