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Piccole librerie in calo, per sostenerle arriva il credito d'imposta

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30/01/2018 - Le agevolazioni fiscali previste dalla Legge di bilancio garantiscono una boccata d'ossigeno. Ne sono convinti i librai romagnoli che, nonostante gli ebook, continuano la loro impresa

«Assicuriamo un sostegno molto forte al sistema delle librerie, in particolare a quelle più piccole che rischiano continuamente la chiusura. La loro salvaguardia rappresenta un valore sociale, oltre che culturale, molto forte». A sostenerlo è il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini. I numeri ci dicono che in Italia è sceso il numero delle librerie a conduzione familiare: nel 2010 erano 1115, nel 2016 invece 811 con un calo del 15%. Mentre nello stesso periodo catene e franchising da 786 sono diventati 1052.

Ora la Legge di bilancio 2018 ha previsto un credito d’imposta a favore degli esercenti che operano nel settore della vendita al dettaglio di libri. Il credito riguarda Imu, Tasi e Tari per i locali dove si svolge l’attività e anche le spese di affitto, e ha un valore massimo di 20mila euro per quelle librerie che non fanno parte di gruppi editoriali, e di 10mila euro per le altre. Il tetto di spesa è fissato a 4 milioni nel 2018 e a 5 milioni annui a decorrere dal 2019.

«Sarà sicuramente una boccata d’ossigeno per tutte quelle piccole librerie come la mia in cui il rischio commerciale grava sulle mie spalle – afferma Elena Baldini, titolare de I Libri di Elena aperta da poco più di due mesi a Cesena –. Le librerie che appartengono a grosse catene hanno sempre avuto un guadagno superiore al nostro; a differenza di loro, dobbiamo tenere i contatti con le singole case editrici con il compito di fare le scelte migliori per il nostro negozio». In anni in cui la tecnologia sta prendendo sempre più il sopravvento, «il libro cartaceo non verrà mai sostituito da quello elettronico – puntualizza –. Credo che siano destinati a un pubblico diverso. Gli ebook non vengono solitamente acquistati per i bambini, in quanto per loro si privilegiano le edizioni più belle, arricchite da illustrazioni».

Anche Matteo Diversi, titolare dal 2010 di Liberamente Libri a Ravenna, ritiene che la misura prevista in Finanziaria sia molto positiva: «Ci permette di lavorare con maggiore serenità e questa è un’occasione per incentivare la lettura, anche se di fatto – aggiunge – chi non leggeva molto prima, non leggerà molto neanche ora, motivo per cui questa decisione non cambierà la vita dei lettori». Anche per lui il cartaceo continuerà a vivere, nonostante siano molti coloro che usano gli ebook, in quanto «avere un libro tra le mani e sfogliarlo è un’emozione che quello elettronico non riesce a garantire».

Antonella Nicoli, titolare di Mosaico a Imola, sostiene che questa decisione sia il primo passo per salvaguardare la vita delle piccole librerie indipendenti: «È il vero e proprio segnale per cercare di raggiungere quei traguardi culturali che in altri Paesi europei sono già stati raggiunti – dice con grande soddisfazione –. Rispetto agli altri esercenti, di fatto l’aiuto più concreto va ai piccoli negozi di libri, cioè proprio a quelli che rischiano maggiormente la chiusura nelle grandi città così come nei piccoli centri». Per Antonella gli ebook non avranno la meglio: «Con la tecnologia si perde quel profumo di cultura di cui il libro cartaceo invece è garante».

Per Marcello Zarattani, titolare di Atlantide a Castel San Pietro, la finanziaria rappresenta un passo avanti: «Questa decisione fa comprendere che per il futuro della cultura c’è ancora speranza; quella che emerge è una grande sensibilità, staremo a vedere se quanto detto verrà mantenuto». Zarattini sostiene che, per quanto i libri elettronici abbiano un costo inferiore, quelli cartacei diano una possibilità di vissuto in più rispetto agli altri.

Infine Francesco Romagnoli, gestore della Botteghina del Libro a Forlì, ritiene che il provvedimento rappresenti un forte aiuto per le librerie indipendenti: «Avremo un po’ di respiro, mi auguro che l’offerta migliori e conseguentemente anche l’offerente – dice –. È un investimento culturale che porterà anche a cambiamenti strutturali della libreria, permettendo di sostituire ad esempio vecchi macchinari con quelli nuovi». Romagnoli sostiene che gli ebook in alcuni occasioni siano più comodi rispetto ai libri classici, costano meno e sono facilmente trasportabili, ma è fermamente convinto che sia meno “gustoso” leggere le righe di un libro elettronico, in quanto la magia della carta viene meno.

di GIULIA FARNETI

Fonte:http://www.truenumbers.it/disoccupazione-del-regno-unito/

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