Franchising, retail, business
07/02/2018 - Londra è la città delle molte culture gastronomiche. Ma anche la città dove per anni la cucina italiana è stata più contraffatta. Oggi non è più così, tanto che anche la pasticceria all'italiana ha i suoi validi rappresentanti in città. Oggi vi presentiamo Dolcezza.
Viaggiare è anche immergersi nella cultura locale, anche per quanto riguarda le tradizioni i prodotti e gli usi a tavola. Ci sono luoghi, però, la cui identità gastronomica consiste nel non avere una sola cultura gastronomica, ma centinaia. Come nel caso di Londra. Non si tratta solo di semplici localismi perché qui le tradizioni straniere hanno trovato nuova linfa vitale, sono nate e rinate, sono evolute, regredite, migliorate, cambiate. Spesso trasformandosi molto rispetto agli originali. Per un italiano è spesso difficile trovare qualcosa che possa ricordare fedelmente il gusto nazionale. Non è il caso di Dolcezza. Che come lascia intuire il nome è dedicato alla pasticceria made in Italy. E, possiamo garantirvi, fedele all'originale, semplice e naturale.
Il quartiere è Stockwell, vicinissimo alla zona Battersea, appena a sud del Tamigi. L’area è in pieno sviluppo, cantieri che si susseguono mese dopo mese, palazzi che crescono come funghi, uffici che si moltiplicano. Vetrate che sostituiscono i caratteristici bricks londinesi. Cambia il volto della città, del resto a Londra il cambiamento è tutto. Allora non stupisce che proprio qui, poco più di un anno fa, sia nato Dolcezza, prima laboratorio e poi vera e propria boutique di dolci all’italiana.
“Abbiamo cercato di colmare una lacuna, a nostro avviso, qui su Londra” ci racconta il manager Max Natalini, trapiantato da Montecatini a Londra da 12 anni dove ha lavorato soprattutto nell’ambito finanziario. “Mancavano vere e proprie pasticcerie italiane di qualità” continua “se escludiamo Princi. Intendo quindi con dolci più leggeri rispetto a quelli francesi o inglesi, dolci semplici e delicati, dal tiramisù fino alla millefoglie, passando per bigné e crostate della nonna”. Se questa lacuna c’era, ora è colmata.
“Al momento siamo presenti qui e con un punto vendita nel quartiere di Shoderitch, più a nord”. E se a Stockwell ci sono soprattutto uffici e case, a Shoreditch pulsa la vita giovanile e notturna che popola un’area famosa per la street art e per il locali alternativi. Una bella sfida, una vetrina sicuramente stimolante per un concept del genere.
Nel frattempo l’offerta è cresciuta, aggiungendo panini, pizza e insalate per pranzo. Senza scordare il caffè, servito in vetro, da gustare al tavolino. Ideale per pausa dai frenetici cittadini londinesi, immersi tra i profumi del forno. Il vero focus sono i dolci però. Ci raggiunge Fabio Centoni, pasticcere lucchese. “Cerchiamo di proporre una pasticceria classica italiana” ci spiega “sfruttando quanto di buono ci offre l’Inghilterra: frutta di bosco, eccellente qui, uova, zucchero. Facciamo noi stessi le conserve utilizzate nelle torte e abbiamo il nostro lievito madre per tutto. L’unica cosa che ci concediamo di importare dall’Italia è la farina, che prendiamo dal Mulino Quaglia. Qui hanno poche farine di facile reperibilità e per la pasticceria abbiamo necessità di una gran varietà”.
Il locale, bellissimo, luminoso e accogliente, è attraversato da un profumo che si distingue da quello tipico della pasticceria londinese dove si sente, spesso in modo invadente, un deciso odore di burro. Qui si percepisce la delicatezza dello zucchero a velo, il profumo dei cornetti all’italiana, l’aroma di caffè, la crema pasticcera, quel lievissimo acidulo che il lievito madre dona a ogni creazione. I ritmi sono cresciuti in un anno.
“Ci abbiamo messo un po’ a trovare qualcuno che potesse aiutare in laboratorio” racconta ancora il pasticcere Centoni “ma ora siamo soddisfatti. Attualmente siamo tre, tutti italiani, e riusciamo a gestire bene la catena di produzione, sia per questa pasticceria che per il punto vendita a Shoreditch”. Insieme sfornano, oltre ai prodotti da colazione tra cui cornetti e treccine di sfoglia, eccellenti per gusto e leggerezza, dolci come la millefoglie, il tiramisù, profiteroles, bigné e cannoli farciti con creme al pistacchio, nocciola o crema. Colpisce davvero la semplicità dei sapori, la delicata incisività che lasciano nella memoria.
E l’occhio che, in pasticceria in particolare, vuole la sua parte? Non rimane affatto deluso, anzi. I dolci hanno un design moderno, lineare, pulito. Nessuna concessione a forme barocche: qui le creazioni sono essenziali ed eleganti. Forse proprio per questa ragione, iniziano a farsi largo anche nel panorama dei famosi matrimoni londinesi. Sono arrivati i primi ingaggi per wedding party e lo staff di Dolcezza non si è fatto trovare impreparato, perché l’idea è proprio di sviluppare un discorso in questa direzione. “Ci è capitata una festa di matrimonio” racconta Max Natalini “su una barca lungo il Tamigi. I problemi erano due: la barca navigava a zig-zag lungo il fiume e il dolce che ci aveva disegnato la sposa - architetto - erano tre sfere da tenere in equilibrio sfalsato con un’asta all’interno. Non è stato semplice riuscire a mantenerlo in piedi, ma per fortuna è andato tutto bene!”. Un segno, forse, ma non un caso che tutto sia andato alla grande.
Dolcezza | Gran Bretagna | Londra | 139, Clapham Road, Stockwell | Open Mon to Sat 7:30 am – 6:00 pm | Sat & Sun: 9:00 am – 5:00 pm
Dolcezza | Gran Bretagna | Londra | 15, Bonhill Street, Shoreditch | Open Mon to Fri 7:00 am – 5:30 pm | Sat & Sun: Closed
www.dolcezza.co.uk/products
a cura di Alessio Noè
foto di Alessio Noè
Fonte:http://www.gamberorosso.it/it/food/1020477-italiani-all-estero-dolcezza-la-pasticceria-made-in-italy-a-londra#.Wnm0F2DlRGM.facebook