Franchising, retail, business
22/05/2018 - Benvenuta sulle pagine di ItLondra, Vittoria! Presentati ai nostri lettori e parlaci un po’ di te!
Sono Vittoria, nata 35 anni fa in un piccolo paese sulle colline piacentine, adottata da Milano per 13, trasferita a Londra da 2 anni e mezzo. Divoratrice di arte, musica, fumetti e sushi! Qui in UK ho trovato ‘pane per i miei denti’ ma l’aspetto che più mi ha sorpreso è stato imparare a guardare all’Italia con occhi diversi e con ancora più ammirazione.
Qual è stato il tuo primo approccio con Londra?
Sono arrivata a Londra per aprire la mia start up e l’iniziale approccio alla burocrazia ‘semplificata’ rispetto a quella italiana, mi ha dato un grande slancio per iniziare la mia corsa contro il tempo ed i competitors. Ciò che mi esaltava di più era il trovare fonte di ispirazione e creatività in ogni cartellone pubblicitario, in ogni corso di digital marketing o nei numerosi eventi per professionisti che la città offre.
Non posso non chiederti del Brexit: che ne pensi? Favorevole o contraria? Ma soprattutto… tu che vivi in UK… ti aspettavi la vittoria del “Leave”?
Io credo che una decisione di tale portata e con conseguenze così imprevedibili non avrebbe dovuto essere lasciata in mano al popolo. Soprattutto in assenza di una campagna lucida, oggettiva e trasparente che informasse le persone sul vero significato dell’uscita dalla Comunità Europea. Vivendo a Londra, circondata da Europei e da British che lavorano per società Europee, la percezione che avevo dell’opinione pubblica sulla Brexit, era distorta e infatti, la mattina dopo il Referendum è stato uno shock vedere i risultati!
Un consiglio a giovani che vogliono venire a vivere in UK? Cosa si devono aspettare? E soprattutto… cosa non si devono aspettare!?
Parto dall’ultima domanda che ritengo più importante, i giovani che vengono a Londra non si devo aspettare strade lastricate d’oro! E’ una città con dei costi altissimi soprattutto per quanto riguarda gli affitti ed i trasporti, aspetti che non si possono certo ignorare.
D’altro canto è una megalopoli piena di opportunità su più livelli e in cui vige la meritocrazia, concetto che in Italia fatica ancora a far breccia.
Il mio consiglio è di raccogliere informazioni di prima mano, da gente che vive e lavora qui, magari sfruttando proprio siti come ITLondra, o gruppi su FB in cui è possibile fare domande. La cosa che ritengo più importante “è sentire più voci”. Troppo spesso ci si basa sul confronto con individui che magari non hanno il nostro stesso stile di vita e quindi hanno costi e valori differenti. La tipica domanda “quanto costa” vivere a Londra, è mal posta.
Insomma è fondamentale analizzare prima oggettivamente le condizioni in cui si vive nel proprio Paese e poi farlo con quelle del Paese in cui si desidera andare. Personalmente ritengo che sia un’esperienza di grande arricchimento professionale e personale che consiglierei a molti di intraprendere anche solo per conoscere i propri limiti.
Ultima domanda: dove (e come!) ti vedi tra dieci anni?
Non credo sarò a Londra. Vorrei vivere in una città più a misura d’uomo. La capitale inglese è un carosello di offerte: cucine da tutto il mondo, parchi, spettacoli teatrali, musei gratuiti ma le dimensioni da megalopoli rendono gli spostamenti piuttosto stressanti e inevitabilmente limitano ed influenzano le scelte quotidiane anche, e sopratutto, nell’aspetto sociale.
Mi spiego meglio: se vivi ad est difficilmente frequenterai amici nella zona ovest della città! Se desideri vedere un vernissage nella zona opposta, dovrai organizzarti con anticipo calcolando il tempo necessario per arrivarci, la massa di gente e i possibili ritardi della metro. Londra offre molto ma chiede all’altrettanto.
Grazie per la disponibilità!
Di Stefano Labbia
Fonte:https://londra.italiani.it/intervista-a-stefania-londra-e-puro-entusiasmo-ma-richiede-impegno/
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