Franchising, retail, business



 

La crisi ammazza il nero

mestre cga

 

 

 

 

 

 

06/06/2014
La crisi ha spinto gli italiani ad arrangiarsi anche per i lavoretti: oltre a quella regolare, ne paga le conseguenze anche l'economia sommersa
Nemmeno il lavoro nero si è salvato dalla crisi, che ha portato molti ad "arrangiarsi" col fai da te ed evitare il ricorso a specialisti.
Ne è convinta la Cgia di Mestre che stima che i posti di lavoro irregolari persi tra il 2007 e il 2012 ammontino a oltre 106.000 unità.
L’esercito dei lavoratori in nero, o meglio delle unità di lavoro standard irregolari presenti in Italia, per la Cgia, sono scesi poco sotto i 3 milioni, (2.862.300). Il 45,7% (1.308.700), opera nel Mezzogiorno: 610.700 nel Nordovest, 500.200 nel Centro e 442.700 nel Nordest. "La crisi ha tagliato drasticamente la disponibilità di spesa delle famiglie italiane", segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi, "Pertanto, anche per le piccole manutenzioni, per i lavori di giardinaggio o per le riparazioni domestiche non si ricorre nemmeno più al dopolavorista o all’abusivo. Questi piccoli lavori o non vengono più eseguiti, oppure si sbrigano in casa.

"In questi anni, infatti, abbiamo assistito ad un vero e proprio boom del cosiddetto fai da te casalingo: di persone che di fronte ad un guasto o a una rottura si sono messe a fare l’idraulico, l’elettricista, il fabbro o il falegname", ha aggiunto Bortolussi, "Certo, non tutti i settori hanno subito una contrazione della presenza degli abusivi. In quello della cura alla persona (come parrucchieri, estetiste, massaggiatori, nella riparazione delle auto, moto o cicli e nel trasporto persone l’aumento degli irregolari è stato esponenziale". A livello territoriale, fa notare la Cgia, ci sono comunque forti differenze. Se tra il 2007 e il 2012 nel Centro Nord il calo delle unità irregolari è stato molto consistente (- 67.500 nel Nordovest, -50.300 nel Centro e -38.900 nel Nordest) al Sud si è registrato un deciso aumento: + 50.400.
"Rispetto al resto del Paese - prosegue Bortolussi - nel Sud la presenza dell’economia sommersa è più diffusa e strutturata. A differenza del Centro-Nord, dove, in linea generale, il lavoratore irregolare opera prevalentemente da solo e in piena autonomia, nel Mezzogiorno l’economia sommersa riguarda molte filiere dei servizi e del produttivo. Pertanto, è presumibile che la crisi abbia rafforzato il peso e la dimensione di quelle attività e di quei settori che tradizionalmente operano nella cosiddetta area grigia o sono controllati dalla criminalità organizzata". Secondo le stime dell’Ufficio studi della Cgia, il valore aggiunto prodotto a livello nazionale dall’economia sommersa è pari a poco più di 100 miliardi di euro all’anno. Questa situazione procura un mancato gettito fiscale pari a quasi 45 miliardi di euro all’anno.

Fonte: ilgiornale.it

LEGGI GLI ALTRI BLOG

Logo FEPbyFFF dates UK

 

ImmagineCompanyProfileUK2ImmagineCompanyProfileIT2

Logo Store inout BrD piccoloL’idea di creare un blog giornaliero per  il mondo del retail nasce grazie ai continui feedback positivi che riceviamo dalle notizie condivise attraverso diversi canali.
Rivolto a tutte le tipologie di distribuzione presenti sul mercato: dal dettaglio ai grandi mall, dal commercio locale e nazionale alle catene di negozi internazionali, investitori, ai nostri fedeli clienti e chiunque altro è realmente interessato allo studio e all'approfondimento su ciò che guida il comportamento dei consumatori. E' anche un blog per tutti coloro i quali lavorano già nel mondo del Retail.
Verranno condivise le loro esperienze, le loro attitudini e le loro experties. Un blog di condivisione, quindi.
Ospitato sul sito della BRD Consulting, che da decenni lavora nel mondo distributivo Italiano ed Internazionale, il blog Store in & out riguarderà il business, i marchi e i comportamenti d'acquisto propri di alcune delle più grandi aziende.
Ci saranno anche notizie in lingua originale per dare evidenza dell’attenzione della nostra Azienda nei confronti del global.
È possibile raggiungere lo staff  a: info@brdconsulting.it

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Continuando la navigazione su questo sito accetti che vengano utilizzati.