Franchising, retail, business
24/05/2018 - Dopo aver aperto il suo primo locale a Milano, la pasticceria d’autore di Roberto Rinaldini si appresta a conquistare la capitale entrando per la porta d’accesso principale ovvero la nuova food court di Stazione Termini.
La società riminese fondata dal maestro pasticcere Roberto Rinaldini con la moglie Nicole e partecipata al 49% dall’imprenditrice del settore energetico Micaela Dionigi sta spiccando il volo e lo scorso 13 aprile ha inaugurato il concept store di ristorazione e pasticceria nel cuore di Milano, in via Santa Margherita, a due passi dal Duomo. Si tratta di una formula da circa 200 metri, la più grande tra quelle previste nelle tre declinazioni del format e che sarà replicata anche a Termini, il cui opening è previsto per il 28 giugno. In questi maxi spazi, l’offerta prevede i servizi di ristorazione, caffetteria, gelateria, sala da té e pasticceria con posti a sedere. A differenza di Milano, dove c’è servizio al tavolo, Roma è stata impostata con modalità self service. Le metrature più piccole del format sono invece suddivise nella formula da 30 metri (gelateria, macaral e prodotto confezionato) e da 100 metri con l’aggiunta della caffetteria e della pasticceria.
“Il progetto retail – ha spiegato Rinandini a Pambianco Wine&Food – nasce dall’accordo con Micaela Dionigi, che condivide la nostra passione per il prodotto e che ha stima della nostra squadra. Lo sviluppo e la scelta delle location è stata affidata alla società 3F Retail. Puntiamo a cinque nuove aperture l’anno, partendo da un totale di sei locations che diventeranno presto sette con l’opening di Roma Termini. Crediamo in quello che facciamo e siamo pronti a investire cifre ingenti nelle nuove tecnologie produttive per arrivare a ottenere un prodotto sempre più perfetto”.
Dopo Termini, secondo i piani di Rinaldini, arriveranno altri due store: il primo nel centro storico di Roma a ottobre e il secondo entro l’anno in un mall. Per il 2019 si punta a Parigi, Londra e poi c’è forte interesse da Spagna e Russia per un potenziamento estero. Il tutto sarà supportato dal rafforzamento della sede centrale di Rimini, con l’apertura del nuovo laboratorio centralizzato da 3600 metri prevista ad agosto con suddivisione in sei laboratori indipendenti a seconda delle specialità e con annesso store da 450 metri. Qui verranno realizzati e confezionati i prodotti destinati alla rete di negozi. Alla fine del 2020, secondo le stime del consulente strategico di Rinaldini Pastry, Mario Esposito, la società dovrebbe arrivare a 20-25 store per un fatturato complessivo di 50 milioni di euro, rispettando le aspettative di fatturato compreso tra 10 e 15 mila euro al metro quadrato di superficie complessiva.
Alla domanda sul perché l’Italia non abbia finora espresso format legati alla pasticceria, Rinaldini risponde così. “Su 100 pasticceri top al mondo, 70 sono francesi e di questi 20 hanno realizzato una rete internazionale di franchising. In Francia la pasticceria è sostenuta a livello governativo, essendo considerata un emblema del Paese, mentre in Italia ciò non è avvenuto. Ma anche noi pasticceri abbiamo delle responsabilità, perché passiamo troppo tempo in laboratorio e non ci impegniamo nel formare i giovani e nel programmare lo sviluppo. Se tra cinque anni sarò riuscito nel mio intento, sono certo che altri colleghi seguiranno il mio esempio. Dobbiamo essere un po’ meno artigiani e un po’ più imprenditori e se lo faremo, il mondo è pieno di investitori interessati a supportare i nostri sforzi”.
Fonte:http://wine.pambianconews.com/2018/05/rinaldini-pastry-ingolosisce-milano-e-roma/181166
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