Franchising, retail, business
07/06/2014
Nel 2015 compirà 170 anni. Si tratta della birra Magalotti di Terni, tra le cinque etichette più antiche d'Italia, la cui produzione fu interrotta nel 1936 (a causa di un decreto del Governo fascista che ne obbligò il conferimento per produrre, con l'alcol, il carburante per i mezzi militari, ndr) e ripresa per gioco nel 2007 da tre ternani. Sono Andrea Goracci, Fausto Lombardini, e John Henry Thomas Lolli, nella vita rispettivamente chef, chimico e impiegato. "Tutto è nato per gioco una sera ponendoci una domanda - spiega Goracci -: che c'era un tempo in vicolo birreria? E da lì scoprimmo che in quella via c'era l'antica sede della fabbrica della birra Magalotti che veniva distribuita con un carro in tutta la provincia".
Così, dopo l'acquisizione del marchio, sono seguiti sette anni di lunghe ricerche negli archivi di Stato per riscoprirne la ricetta originaria, scovarne vecchie immagini e capire perché proprio a Terni nel 1845 si faceva la birra (era legato al fatto che nel 1836 entrarono dalla Germania le macchine per la produzione del ghiaccio, ndr). Il successo è arrivato nel 2009 grazie ad un importante contratto con Turatello Italia, azienda distributrice di Imola, la stessa che portò Becks e Tennent's in Italia. "Siamo partiti dall'Umbria – prosegue Goracci - con 60mila bottiglie e 100 ettolitri di birra alla spina, oggi nelle versioni Magalotti Pils e Doppio Malto esportiamo in Australia, Hong Kong, Taiwan, Santo Domingo, Repubblica Slovacca e Svezia 120mila bottiglie e 700 ettolitri di birra alla spina con un incremento di domanda pari al 20% annuo". Tutto è pronto per sbarcare anche negli Usa. "Ci stiamo organizzando per entrare nel mercato americano – sottolinea Goracci -. Non è semplice e ancora siamo solo in fase organizzativa, ma prevediamo importanti risultati". La produzione della birra oggi è in Austria. Questa decisione perché anticamente le materie prime provenivano prevalentemente da Austria e Germania. "Ci siamo appoggiati alla Eggenberger – spiega Goracci – società austriaca che ci garantisce i parametri corretti di produzione con un mastro birraio. Inoltre Fausto Lombardini, in qualità di responsabile della produzione, si reca spesso lì per controlli".
Infatti ancora oggi la birra Magalotti è prodotta secondo l'"Editto della purezza" del 1516 voluto dall'allora Re tedesco per indicare i precisi parametri per ottenere un eccellente prodotto.
"Per celebrare i 170 anni – continua Goracci -, visto che attualmente imbottigliamo solo la Doppio Malto, pensiamo di creare una bottiglia e una etichetta anche per la Pils, a memoria di questo importante evento". A corollario della rinascita della birra Magalotti, nel 2012 è sorto anche un ristorante, Casa Magalotti, a Cesi (Tr), un casale ristrutturato del 1500 tra lecci e ulivi, dove ogni piatto è cucinato e abbinato a questa birra. "Avevamo necessità di identificarci nel territorio con una sede – conclude Goracci, resident chef della Chef academy di Terni, scuola di cucina tra le più importanti d'Italia, già vice presidente della Federazione italiana cuochi dell'Umbria –. Qui si possono degustare le nostre birre abbinate con diversi piatti, cucinati con le stesse birre". E' proprio l'attento lavoro di abbinamento il grande successo di questo locale, dove il cliente vuole essere accompagnato lungo un percorso che parte dalla storia, passa per la cucina e giunge all'abbinamento nel piatto. "La birra artigianale è un po' come il vino – sottolinea Goracci -, ce ne sono mille tipi, uno diverso dall'altro. La formula dell'abbinamento con le nostre birre è molto apprezzata dagli stranieri, molto attenti, come olandesi, americani, canadesi e norvegesi che passando per l'Umbria spesso fanno tappa qui da noi per cena, si informano, degustano e infine acquistano le nostre birre".
Fonte: ilsole24ore.com