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04/06/2018 - Alle 18,30 nell’aula magna della Cavallerizza Reale l’incontro dal titolo “Con la terra e con le mani”
«Gli chef oggi sono star dello spettacolo. Seguiti, acclamati, quasi venerati. Ma ricordiamoci che lo show ha bisogno di sostanza. Per realizzare un buon piatto non bastano estro e bravura, servono innanzitutto materie prime di qualità». Il rapporto tra la terra e le mani è al centro del dibattito che vede protagonisti oggi alle 18,30 nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale il fondatore di Slow Food Carlo Petrini e lo chef stellato Enrico Crippa del ristorante Piazza Duomo di Alba. Un appuntamento che apre il Bocuse d’Or Off, ciclo di incontri su cibo e cultura organizzati per scaldare i palati in attesa del Bocus d’Or, le Olimpiadi della cucina in programma a Torino dal 10 al 12 giugno.
Petrini, il mondo del cibo pecca di superficialità?
«Non condanno lo spettacolo e i talent show. Servono a tenere alta l’attenzione del pubblico sulla cucina e la ristorazione di qualità, ma non sono certo sufficienti a diffondere una corretta cultura dell’alimentazione».
Qual è la giusta ricetta?
«Allo spettacolarizzazione deve affiancarsi la sostanza, ovvero l’uso dei prodotti genuini della nostra terra. Proprio sul modello di quanto fa Enrico Crippa con il suo orto nelle Langhe, da cui attinge direttamente per la realizzazione dei piatti».
Si tratta di un’esperienza isolata?
«Fortunatamente no, anzi. È una tendenza che sta prendendo piede in tutto il mondo. Si pensi all’attività di chef come Alice Waters in California o dell’italo-norvegese Christian Puglisi a Copenaghen. Sono esempi di una sintesi perfetta di forma e sostanza».
E Torino?
«La città gioca la sua parte. Basti pensare che una buona percentuale dei 3000 studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo è torinese. Centinaia di ragazzi in gamba che hanno già avviato nel tessuto cittadino attività di ristorazione ispirate ai principi di Slow Food».
Siamo nei giorni dell’anniversario di piazza San Carlo, la notte che ha segnato la città. Il cibo può essere una buona leva per ripartire?
«Quella notte è stata uno spartiacque. Successe già con il rogo del cinema Statuto, che obbligò a riscrivere le regole sulla sicurezza in tutte le sale d’Italia. Ora tocca ai grandi eventi e lo abbiamo già sperimentato con il Salone del Gusto: per soddisfare tutti i parametri dovremmo spendere mezzo milione di euro in più. È insostenibile. E poi ci sono esagerazioni».
Ovvero?
«Parlo dei caffè serviti nei bicchieri di carta in piazza San Carlo, come previsto dalle ordinanze anti vetro. Parigi ha subito dei veri attacchi terroristici. Qualcuno ha mai sentito parlare di champagne servito nei flûte di carta?».
- LIDIA CATALANO
Fonte:http://www.lastampa.it/2018/06/04/cronaca/carlin-petrini-troppi-chef-superstar-in-tv-contano-le-materie-prime-rVGOJjYRYhCxikWX4l6JcI/pagina.html
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