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L’ultima rivoluzione di Prada. Il digital diventa ‘core’

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04/07/2018 - La vera partita di Prada si gioca online. È quanto traspare dalle più recenti analisi sul gruppo, orientate a una prima parziale ‘promozione’ degli sforzi del gruppo italiano.

Ma emerge anche dall’accelerazione imposta ai progetti e-commerce, ambito su cui Patrizio Bertelli e Miuccia Prada hanno ancora notevole spazio da recuperare. E, infine, lo conferma il piccolo terremoto manageriale avvenuto nelle scorse settimane.

L’ultima conferma sulla nuova priorità strategica dell’approdo sulle piattaforme online, è il lancio di una seconda collezione realizzata in esclusiva per Mytheresa.com (nel 2017 il luxury e-tailer è passato da 183 a 245 milioni di euro di ricavi, ndr), per la quale la maison ha attinto ai suoi archivi rivisitando alcuni capi emblematici. Per la griffe non è la prima operazione di questo tipo: collaborazioni simili hanno coinvolto player dell’e-commerce come Net à Porter, Mr Porter e Moda Operandi.

L’obiettivo, ha spiegato Prada in occasione della pubblicazione dei dati annuali, è portare l’incidenza dell’online dal 4-5% attuale al 15% nel 2020.

Gli sforzi in ottica digitale sono connessi all’ammodernamento della rete distributiva di Prada (revisione del network di negozi, del loro concept e dell’esperienza in-store) e al rinnovo dell’offerta, che avrebbe già incassato feedback positivi nelle vendite di accessori e leather goods, confermando il forte appeal creativo della maison. Il tutto ha generato l’ottimismo degli analisti, che, nonostante il ritardo della maison nella corsa al web rispetto ad alcuni competitor, stimano un miglioramento dei margini del gruppo.

“Prada – si legge in una nota di Exane Bnp Paribas – ha abbracciato l’online da poco, ma sta guadagnando terreno rispetto ad altri mega-brand con, ad esempio, un aumento del numero di prodotti acquistabili online”. Il gruppo avrebbe ancora molto lavoro da fare, e dunque potenzialità da sfruttare, sui suoi canali social.

A fine 2017, ricorda una nota di Mediobanca, la griffe ha lanciato la sua e-commerce platform dedicata al mercato cinese, pronta a esportare questo modello nel resto del mondo a fine 2018. “Ad oggi – continua la nota – Prada non vende i suoi prodotti sulle piattaforme dedicate ai luxury goods di Alibaba e Jd.com in Cina. Oggi l’e-commerce genera il 4-5% del turnover del gruppo, e fa per lo più capo a retailer terzi, che nel 2017 hanno trainato il +19% dei ricavi wholesale”.

La forza della rivoluzione web di Prada, peraltro, sta forzando il cambiamento manageriale. Come detto, la funzione digital sta, di fatto, guidando le strategie retail e omnichannel. Non sembra un caso che, nelle scorse settimane, due manager storici del gruppo, Stefano Cantino (capo comunicazione e relazioni esterne del gruppo) e Aldo Gotti (direttore marketing di Prada), abbiano lasciato il campo dopo oltre 20 anni. Le uscite sarebbero la conseguenza di una riorganizzazione del dipartimento di comunicazione, la cui area digital dallo scorso settembre è in mano a Lorenzo Bertelli, il primogenito di Miuccia e Patrizio Bertelli, e in cui si attende l’inserimento di nuove figure professionali.

Fonte:http://www.pambianconews.com/2018/07/04/prada-3-239934/

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