Franchising, retail, business
15/07/2014
Alcuni esempi di come una "buona" crisi a volte serva ad uscire da un'impasse per la quale la semplice politica non può nulla.
Le crisi economiche normalmente non sono viste di buon occhio, si sa. Tolgono lavoro, tolgono soldi e rendono più difficile la vita di molte persone. Eppure esiste anche un risvolto positivo.
Sembra strano a dirsi ma ogni tanto una crisi è ottima per far approvare leggi che non sarebbero mai state approvate prima.
Giusto per fare un esempio, ieri il senato americano ha votato la riforma del sistema bancario e finanziario, spianando la strada all'approvazione finale della legge tra qualche settimana. Era dai tempi della grande depressione che non si riusciva a imporre regole più rigorose ad un sistema che da anni produce storture gravi nei mercati, consentendo agli speculatori di lucrare immensi profitti a danno dei risparmiatori e dei piccoli investitori.
Quando è scoppiata la crisi, che ha provocato il fallimento di alcune società finanziarie e ha spinto il governo ad approvare un vasto piano di salvataggio, si è presentata l'occasione per usare la mano pesante. Il tradizionale difensore di 'Wall Street', il partito repubblicano, è stato messo nell'impossibilità di nuocere, almeno non più di tanto, dal momento che con le elezioni di midterm alle porte i repubblicani hanno capito che difendere ad oltranza le grandi banche e la speculazione borsistica avrebbe avuto conseguenze disastrose.
Contemporaneamente Obama si è scagliato contro 'i vergognosi lobbisti' che cercavano di bloccare la riforma, tirando dalla sua parte non solo gli elettori democratici, ma anche quelli repubblicani del Midwest, storicamente animati da un populismo anti banche e anti Wall Street, e la riforma è passata.
Un'altra grande vittoria è la riforma sanitaria approvata pochi mesi fa, dopo decenni di inconcludenza. E' stata resa possibile dalla gravissima crisi finanziaria e economica che ha investito gli Stati Uniti. Come? A causa della crisi sono aumentati i disoccupati, è diminuito il reddito dei singoli e delle famiglie che non hanno più potuto pagare i mutui delle case e, soprattutto, si sono trovati senza assistenza sanitaria. Insomma, grazie alla crisi si è creato il terreno favorevole per fare approvare la riforma.
Ancora un altro esempio. Ricordate la Exxon Valdez? Era il 1989 e una petroliera con quel nome di proprietà della Exxon Oil si arenò sulle coste della California riversando in mare 250.000 barili di greggio e provocando una catastrofe ambientale di immani proporzioni.
Quella crisi fu l'occasione per imporre misure più restrittive al trasporto del petrolio, per fare approvare una serie di norme di tutela delle coste e per sviluppare una nuova sensibilità ambientalista.
Il disastro ambientale del golfo del Messico, dove da settimane fuoriescono milioni di tonnellate di greggio, costituisce un'altra gravissima crisi che potrebbe, paradossalmente, avere gli stessi effetti benefici. Come prima cosa ha indotto Obama a bloccare le nuove perforazioni del fondo marino che aveva concesso inopinatamente solo pochi giorni prima; subito dopo gli ha dato l'opportunità di tuonare contro lo strapotere delle compagnie petrolifere (che pure hanno finanziato la sua campagna elettorale - la sua e quella repubblicana), di annunciare vincoli più severi e, addirittura -- rompendo un consolidato tabù della politica americana -- un aumento delle tasse sui carburanti, che negli Stati Uniti sono tra le più basse del mondo.
Noi ci fermiamo qui, ma esistono ancora altri esempi da poter pubblicare, per farvi avere l'idea di come una 'buona' crisi a volte serve a smuovere e sbloccare situazioni che altrimenti sarebbe rimaste irrisolte per moltissimo tempo.
Fonte: businessonline.it