Franchising, retail, business
02/10/2014
La condizione della imprese italiane non migliora e tornano a crescere i fallimenti. I dati elaborati da Cerved group nell’Osservatorio su fallimenti, procedure e chiusure di imprese relativi alle chiusure aziendali indicano che nel secondo trimestre del 2014 i fallimenti hanno fatto registrare un nuovo record, mentre risultano in calo le chiusure volontarie di imprese e le procedure concorsuali non fallimentari, che scontano l’effetto delle modifiche legislative al concordato in bianco introdotte a Settembre del 2013.
Nel dettaglio con gli oltre 4 mila fallimenti dichiarati tra Aprile e Giugno, il numero di procedure osservate nei primi sei mesi del 2014 supera quota 8 mila, un aumento del 10,5% rispetto allo stesso periodo del 2013 e record assoluto per i primi sei mesi dell’anno dal 2001. L’aumento delle procedure fallimentari non ha risparmiato alcun settore o area geografica: i default sono aumentati ovunque, con tassi di crescita a due cifre nel terziario nel nord-ovest e nel centro–sud.
Nel secondo trimestre è crollato, dimezzandosi rispetto all’anno precedente, il numero di concordati in bianco, la procedura che consente di bloccare le azioni esecutive dei creditori in attesa di preparare un piano di risanamento o di avviare un “vero” concordato preventivo: è l’effetto dei correttivi legislativi introdotti nel Settembre del 2013 e, in particolare, della possibilità per i tribunali di nominare un commissario giudiziale che monitori la condotta del debitore. Ne è seguita una netta diminuzione dei concordati comprensivi di piano, che nei primi sei mesi del 2014 si sono ridotti del 12,3% rispetto alla prima metà del 2013.
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