Franchising, retail, business
16/08/2015
Non si vive di solo pane? A volte sì, e anche raffermo. Con la crisi si cerca di tagliare il più possibile gli sprechi alimentari (che sono comunque sempre troppi) e quasi la metà degli italiani( il 46%) confessa di mangiare panini e pagnotte del giorno prima.
E in tanti, oltre 16 milioni, dicono di improvvisarsi fornai per preparare ciriole e rosette in casa come hanno rivelato a Coldiretti. Che ha promosso recentemente un sondaggio on line, presentato anche ad Expo, per conoscere le tecniche usate dai consumatori per evitare lo spreco dell'alimento principe della nostra alimentazione, che non non va buttato.
Le risposte hanno fotografato un Paese che mostra di tenere sia alla qualità della dieta mediterranea che al portafoglio: la maggioranza (il 18%) surgela il pane, il 15 % lo dà da mangiare agli animali, il 12% lo grattugia. In qualche famiglia (il 9%) poi non avanza mai. Un alimento, insomma, che non manca mai sulle tavole dello Stivale. Anche se non come prima. Il consumo, pur se assai diffuso da nord a sud, é sceso rispetto al passato.
Nel 2014 é arrivato a toccare il record al ribasso di 90 grammi, ovvero neanche due fette a persona. Un tempo, invece, il pane era davvero il re della nostra alimentazione. Basti pensare che nel 1861, l'anno dell'Unità d'Italia, se ne mangiava più di un chilo a testa al giorno. A livello mondiale il paese che ne consuma di più é la Turchia, che ne porta a tavola il triplo rispetto agli italiani. Seguono i cileni e gli argentini.
Fonte:http://www.ilmessaggero.it/SOCIETA/PIACERI/pane_raffermo_crisi/notizie/1517937.shtml