Franchising, retail, business
09/04/2017
Bob Yang, 43 anni, è l’uomo che porterà il vino italiano in Cina, consegnandolo in 19 minuti dall’ordine online. La sua società di chiama 1919, che in cinese suona come «want wine, want vine», voglio vino.
Fondata 11 anni fa, ha 6.000 dipendenti, mezzo milione di dollari di fatturato e vende soprattutto Baijiu, un’acquavite di sorgo, ma non solo. È la terza società cinese di vendite via Internet, la prima per quanto riguarda vini e liquori. Yang, con un paio di manager, è arrivato ieri in Italia per OperaWine, l’evento che precede il Vinitaly (oggi l’apertura della fiera, con il ministro Maurizio Martina; mercoledì la chiusura). Grazie a un accordo con Vinitaly, realizzerà il sogno di molti vignaioli italiani: vendere bottiglie in Cina, mercato-chimera in cui l’Italia arranca. Yang sarà uno degli uomini più ricercati di questa edizione della fiera. Ecco i suoi piani.
Quanto sono cresciute le vendite di 1919 nel 2016?
«I risultati non sono ancora ufficiali, ma il tasso di crescita atteso è superiore al 100% sul 2015».
Come è organizzato il sistema di consegna? Come si consegna in 19 minuti?
«Abbiamo un migliaio di negozi (presto saranno 6.000). Così forniamo un servizio porta a porta, recapitando il vino rapidamente. Dove non ci sono nostri negozi usiamo corrieri espresso».
Se il recapito non avviene entro i 19 minuti promessi cosa accade?
«Diamo ai clienti un buono sconto che possono usare per il prossimo ordine».
Come è percepito il vino italiano in Cina?
«I principali canali di promozione sono ristoranti, enoteche e degustazioni professionali. L’Italia ha una gamma completa di vini, anche di alta qualità, con un buon rapporto qualità-prezzo. La nostra società contribuirà a aumentare notorietà e vendite».
Quali sono i vini italiani più conosciuti?
«Per quanto ne so, Antinori e Sassicaia».
Qual è il margine di crescita per il vino italiano in Cina?
«La potenzialità è grande, serve una promozione adeguata. Dovremmo riuscire a portare al 10% di tutti i vini importati, il doppio dell’attuale quota».
A quali zone è interessata 1919?
«A tutte le regioni, in particolare Piemonte, Toscana e Veneto».
Cosa consiglia agli italiani per promuovere le loro cantine in Cina?
«Se si parla di vino ai cinesi viene in mente la Francia. L’Italia è un Paese di cultura, suggerisco di promuovere i vini puntando su questo e sulle uve autoctone come sostiene Ian D’Agata, direttore di Vinitaly International Academy».
Quali imprenditori del vino conosce?
«Mezzacorona, Cesari e Cevico».
Pensa che gli europei consumeranno vino cinese un giorno?
«Certo, la qualità del vino cinese è in grande aumento, soprattutto negli ultimi anni».
Quali sono gli ostacoli per il vino cinese?
«L’alto costo di produzione».
di Luciano Ferraro
Fonte:http://divini.corriere.it/2017/04/09/luomo-che-portera-il-vino-italiano-ai-cinesi-in-19-minuti/