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Cisl: nell'industria e nelle costruzioni a rischio oltre 10mila posti al mese

industria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19/07/2014
Non migliora, anzi peggiora, lo "stato di salute" del mercato del lavoro italiano. Secondo l'XI Rapporto Industria appena diffuso dalla Cisl, quest'anno i lavoratori che rischiano di perdere il posto sono oltre 136mila, in aumento di 13.486 unità rispetto alle previsioni del 2013. In affanno anche gli aiuti per i disoccupati, aumentati dal 2010 del 66,5%, fino a 2.186.358 interventi di sostegno nel 2013. Su questo fronte,un rapporto firmato Cgil, registra un crollo delle ore di Cig autorizzate a giugno (-23%), ferme a 74 milioni, la «richiesta più bassa degli ultimi 12 mesi». Tra gennaio e giugno, lo studio segnala però «un'assenza completa di attività produttiva per più di 540.000 lavoratori«, con una perdita per ognuno di «oltre 3.900 euro«.

Calo occupati soprattutto nell'industria manifatturiera
Il mercato del lavoro in crisi profonda, sottolinea il Rapporto Cisl, è lo specchio del tracollo dei dati sulla produzione industriale, che hanno deluso tutte le aspettative, anche modeste, di una possibile crescita nel corso del 2014. Dopo sei anni di crisi economica, la produzione industriale si è contratta di un quarto, la capacità produttiva intorno al 15%, i consumi delle famiglie di circa l`8%, mentre gli investimenti sono scesi complessivamente del 26 per cento. In particolare, sottolinea la Cisl a crisi ha colpito l'industria manifatturiera e le costruzioni, «che hanno subito complessivamente, tra il 2008 e il 2013, quindi in 5 anni, circa l'89% della diminuzione totale degli occupati». La perdita di posti nel comparto, sottolinea il sindacato, è stata pari a «482.396 mila».
Jobs act inutile senza interventi per la crescita
Crisi dell'industria, il lavoro che scompare, e inevitabilmente l'allargarsi delle differenze fra territori, imprese e mercato del lavoro, « colpo di coda di una crisi, in cui la selezione determinata da un mercato in progressiva riduzione ha provocato anche un'ampia ristrutturazione del tessuto produttivo».Per la Cisl, «Ora che il Jobs Act si va concretizzando appare chiaro che l'enfasi dominante é posta sulla modifica delle regole relative al lavoro, che ben poco possono incidere sull'occupazione in assenza di misure più robuste per la crescita».
Ore Cig concentrate il Lombardia e Piemonte
La recessione senza fine, sottolinea ancora il Rapporto Cisl, prolunga all'infinito le situazioni critiche aziendali, in cui«cassa integrazione guadagni straordinaria e cassa in deroga, indicative di crisi lunghe e ristrutturazioni nelle imprese, coprono ormai circa il 70% delle ore erogate». I dati sulle ore complessive autorizzate di cassa integrazione nel primo quadrimestre 2014, distribuiti per regioni, mostrano una concentrazione netta in due delle aree più industrializzate del paese: Lombardia (26,2%) e Piemonte (12,4%).
Damiano (Pd): allarme Cisl da prendere sul serio
«L'allarme della Cisl sul rischio di più di 100.000 nuovi disoccupati entro la fine dell'anno, va preso in seria considerazione». A dirlo è il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd), che segnala l'accavallarsi di nuove crisi del lavoro - l'ultima quella dell'acciaieria di Terni - che si aggiungono ai molti processi di ristrutturazione «che giungono a compimento». Damiano giudica positivamente le rassicurazioni del ministro del Lavoro Giuliano Poletti sull'individuazione delle risorse per finanziare la cassa integrazione e la mobilità in deroga per il 2014: «Quello che chiediamo al governo é di procedere con gradualità a riformare gli ammortizzatori esistenti per non aggiungere all'attuale situazione, già molto grave, nuovi disoccupati».

Fonte: ilsole24ore.com

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